Negli ultimi decenni è stato evidenziato l’incremento degli episodi
di “mal di schiena” tra bambini e adolescenti ma è stato anche affermato che l’annoso ed apparentemente irrisolvibile problema dello “zaino troppo pesante” è, in realtà, solamente uno dei fattori predisponenti ma sicuramente non il principale.
Oltre che dello zaino, quindi, bisogna preoccuparsi anche delle posture che vengono assunte sia a scuola che a casa; non è assolutamente sufficiente che genitori o insegnanti ribadiscano la solita raccomandazione “stai dritto con la schiena”!
Bisogna fare attenzione alle caratteristiche di sedie e scrivanie ma soprattutto bisogna essere certi che
le loro dimensioni siano proporzionate all’altezza del bambino, in modo tale che da seduto appoggi i piedi comodamente per terra e l’altezza della scrivania sia tale da consentire l’appoggio degli avambracci con spalle rilassate. Gli arredi scolastici, alla luce di quanto detto, devono rispondere ad una normativa europea (Uni En1729) che garantisce una corretta postura; ciò non esclude che possono esservi dei casi che sfuggono a tale controllo
a causa di un divario a volte marcato dell’altezza di un bambino dalla media (troppo alto o troppo piccolo); in questi casi non bisogna avere timori e occorre che il genitore ne parli con l’insegnante per cercare la giusta soluzione.
E’ necessario, comunque, sottolineare che anche una posizione corretta ma tenuta a lungo può essere nociva per cui, se non è possibile ovviare a questo problema nelle ore scolastiche, bisogna che ai bambini nelle ore di studio a casa vengano consentiti e addirittura stimolati cambi frequenti di postura e delle giuste pause. Altro elemento fondamentale per un buon funzionamento della colonna vertebrale è il movimento; tale struttura anatomica per funzionare bene deve essere mantenuta elastica e mobile.
Tali caratteristiche vengono salvaguardate da una costante e corretta attività motoria. Fondamentale è, quindi, combattere la sedentarietà a cui si è sempre più portati a causa dell’incremento d’interesse verso determinati passatempi (videogiochi, tablet, TV, cellulari…), stimolando e incoraggiando le attività ludiche e ricreative associate ad attività fisiche.
Ben vengano, di conseguenza, le attività sportive extrascolastiche da effettuarsi nel tempo libero, con una frequenza preferibilmente bisettimanale.
Anche in questo caso, comunque, bisogna comportarsi in modo equilibrato lasciando i bambini liberi di scegliere l’attività che più li aggrada senza sovraccaricarli sia come frequenza, intensità o aspettative, avendo ben presente che l’unico scopo deve essere quello di socializzare, divertirsi e muoversi correttamente; l’agonismo non deve essere assolutamente stimolato o incentivato poiché anche un’attività motoria troppo intensa può avere
ripercussioni sfavorevoli sia dal punto di vista fisico che psichico. Tutti campioni? Ne riparleremo.
PrimaPagina edizione settembre 2014 – di Dott.ssa Maria Croce (ortopedico)