E’ difficile vedere un congresso che registra il « tutto esaurito» e che necessita della forza pubblica per evitare che i numerosi uditori superino il numero consentito per la sicurezza della sala. Si tratta del congresso che si è celebrato a Giulianova lo scorso primo aprile, organizzato dal Centro di Riferimento Regionale di Fisiopatologia della Nutrizione, in collaborazione con il Centro per i Disturbi Alimentari Palazzo Francisci di Todi, diretto dalla dott.ssa Laura
Dalla Ragione, che è anche responsabile dal 2007 del Progetto sulle Buone Pratiche di Cura e la Prevenzione Sociale dei Disturbi Alimentari, promosso dal Ministero della Salute, al fine di mappare i Centri esistenti in Italia, con le loro caratteristiche organizzative e per promuovere modelli terapeutici efficaci ai quali riferirsi. La Regione Umbria è capofila di questo progetto nazionale, volto a migliorare l’assistenza ai disturbi alimentari, nel nostro paese, in quanto è l’unica regione ad aver realizzato compiutamente, nell’ambito del servizio pubblico, il modello organizzativo integrato costituito dai 4 livelli di intervento (ambulatorio, day hospital, trattamento riabilitativo residenziale, ricovero ospedaliero). Il congresso ha affrontato compiutamente il tema dell’organizzazione sanitaria e dell’importanza relativa dei vari livelli di cura, mettendo in primo piano il ruolo degli ambulatori multidisciplinari integrati che, se adeguatamente valorizzati , potrebbero dare risposta ad almeno il 70% della patologia alimentare, intercettando precocemente questi disturbi e favorendo una razionalizzazione dell’impiego delle risorse disponobili. L’analisi dei dati nazionali, da parte dei vari relatori, ha consentito una risposta scientifi ca ed economica alla delibera della sl diTeramo sull’assetto organizzativo aziendale provvisorio (del. gennaio 2011) che di fatto vede un declassamento e una prospettiva riduzionistica del Centro di Riferimento Regionale di Fisiopatologia della Nutrizione. In particolare, ci si è concentrati sui dati della mappatura nazionale dei Centri, presentati dalla dott.ssa Elisa De Meo e sui dati del Registro dei Disturbi Alimentari realizzato dalla mia équipe. Da questi si evince chiaramente che il Centro, è,di fatto,l’unica struttura pubblica multidisciplinare integrata,di tipo ambulatoriale,in grado di ridurre in Abruzzo la spesa del ricovero inappropriato in strutture residenziali o ospedaliere e di garantire la continuità terapeutica,oltre ad essere l’unica realtà teramana che vanta il 44% di mobilità attiva. Di fronte a questi dati inconfutabili, risulterebbe difficile comprendere da parte degli utenti e della cittadinanza di Giulianova, la scelta di depotenziare un centro di riferimento della Nutrizione, di importanza regionale ed extraregionale. L’attiva e appassionata partecipazione del sindaco di Giulianova, Francesco Mastromauro,il senso del saluto del vice presidente della Provincia, Renato Rasicci, e l’intervento incisivo del direttore sanitario della Asl, Camillo Antelli, sono stati espressivi della volontà di avviare una riprogrammazione costruttiva delle scelte di politica sanitaria, e un costante confronto con gli operatori nella individuazione e nella verifica degli obiettivi strategici. Aspettiamo, dunque, che i fatti dimostrino coerenza con gli intenti.