ALLA RICERCA DEL “BENE COMUNE”

2702072200_bbe5a085e0Mandeville e le sue api sono uno spartiacque. Fino a lui le api e l’alveare erano l’esempio tipico della concordia e del bene comune, che si realizza quando ciascuno fa la sua parte. Virtù individuale e virtù pubbliche sono reciproche e la società è fondata su questo accordo e se ne fa garante.

Con Mandeville il paradigma cambia: le api, ciascuna alla ricerca del proprio nettare, si comportano così per il proprio vantaggio e la prosperità dell’alveare è il risultato del soddisfacimento da parte di ciascuno delle proprie passioni e dei propri interessi: vizi privati, pubbliche virtù. Sennonché il cambio di paradigma comporta la cessazione della corresponsabilità tra gli individui, cioè dei legami orizzonti della società. Crescono invece quelli verticali: siccome non è possibile una gaia anarchia, si enfatizza l’autorità centrale. Che viene investita di un compito diffi cilissimo, perché da un lato deve garantire la maggior soddisfazione delle passioni e degli interessi individuali, i quali diventano in prospettiva dei diritti, dall’altro, per poterlo fare, fi nisce coll’essere sempre più invasiva e pervasiva. Mandeville insomma, anche se vellica il nostro desiderio di piacere e di autorealizzazione, non funziona, perché l’alveare dei vizi privati e delle pubbliche virtù rischia in prospettiva di diventare un macchinone totalitario. Invece, tra individuo e totalità, bisogna recuperare il livello intermedio, quello della comunità, per cui le virtù private contribuiscono a costruire la virtù comune. O il bene comune, come si dice con un’espressione che oggi è ritornata di moda. Perché? Proprio perché l’assioma degli illuministi non funziona più. Non funziona più la ricerca della pubblica felicità, come missione del potere a garanzia della felicità individuale. Il meccanismo deve essere ri-centrato. Partendo dalla responsabilità di tutti. Perché le api di Mandeville ad un certo punto smettono di produrre. E scoppiano le crisi economico-finaziarie. Come quella che stiamo vivendo in questi anni. E da cui si esce lavorando sodo e lavorando tutti, con quella prospettiva comune che ancora purtroppo sembra mancare.