Teramo come un libro. C’è tanto da leggere. L’obiettivo è considerare il linguaggio architettonico della città; osservare e mantenere intatte nelle spirali verdi della memoria, le percezioni e il passato. Con l’ausilio delle immagini d’epoca si recepiscono emozioni un po’ retrò all’altezza di piazza Orsini. Questa piazza ha cambiato spesso il nome nel corso degli anni: inizialmente conosciuta come piazza del Mercato, poi piazza del Municipio, piazza Roma, piazza Cavour.
Un tempo era caratterizzata dalla presenza di edifici legati da un’intesa di stile in chiave neogotica. Intorno al XIX secolo, l’architettura neogotica reintrodusse elementi decorativi e forme gotiche di fine XII – XIV secolo, cadute in disuso con il fiorire del rinascimento e delle tendenze successive. Uno scatto della fine degli anni Trenta mostra la vecchia piazza Cavour. A destra si intravedono il palazzo municipale e la Banca d’Italia, sulla sinistrac’è il palazzo vescovile. A seguire la sede della Banca delle Marche e degli Abruzzi, realizzata alla fine degli anni Venti, con un nitido stile neogotico. Fu demolita a metà degli anni Cinquanta. Sullo stesso
luogo del banco, oggi sorge l’edificio moderno della Bnl. Lo slanciato porticato della costruzione riproponeva il gusto della loggia duecentesca del vescovato mediante una serie di archi a sesto acuto e tre finestre bifore ogivali. Le guglie, sopra al cornicione, riprendevano quelle del tutto simili postea coronamento della facciata principale della Cattedrale, che ancora oggi possiamo ammirare. Un altro scorcio che appartenne alla odierna piazza Orsini, immortalato nel 1933, inquadra una struttura a due piani che, nonostante le varie trasformazioni, ha mantenuto la sua originaria ubicazione sul luogo attualmente occupato dal bar del Duomo. Il piano superiore, caratterizzato anch’esso da merlatura a coda di rondine richiamava lo stile architettonico di quel palazzo che fu del Credito Abruzzese, e che compariva nell’antistante spazio.