“Ho spesso dolore al ginocchio: il movimento è utile? Qualcuno dice di fare attività fisica, di camminare, andare in bicicletta, altri dicono di stare a riposo; cosa si deve fare?”. sono queste le domande comuni che ci si pone quando si è in presenza di una “gonalgia”.
L’articolazione del ginocchio è la più grande e complessa del corpo umano. Con l’età la disidratazione che avviene in
tutti i tessuti, innesta un processo biochimico che porta la cartilagine ad usura. E’ l’artrosi, ovvero una degenerazione della cartilagine articolare che colpisce le articolazioni sinoviali. Dopo i 60 anni il 50% delle persone soffre di artrosi sintomatica, con percentuale maggiore nelle donne. Una delle principali cause di problemi alle ginocchia è il sovrappeso. Bisogna tener presente che ogni chilo di peso in più sul ginocchio sotto sforzo va moltiplicato per sei. Fare dell’attività sportiva non intensa aiuta a mantenere le ginocchia stabili, con l’aumento del trofismo muscolare. Una volta si pensava che, dopo i 60 anni, il movimento potesse essere dannoso. Oggi questa convinzione è stata sfatata da tantissime ricerche scientifiche che hanno evidenziato numerosi effetti benefici sulla salute dell’anziano. Con una pratica sportiva moderata, a bassa intensità, si migliora la prestazione muscolare, l’elasticità articolare e l’equilibrio, migliorando la vita e i fenomeni artrosici invalidanti. Nell’ultimo secolo l’aspettativa di vita è aumentata, ma è salito il numero di persone anziane affette da disabilità e patologie croniche. L’attività motoria svolta in maniera regolare nel tempo deve servire a modificare lo stile di vita. Il movimento, fatto in maniera strutturale e razionale, dovrebbe iniziare quasi in forma rieducativa, rispettando le caratteristiche fisiologiche e pato-fisiologiche dell’individuo, visto nella sua unità psico-fisica. L’attività fisica deve tener presente i vari mutamenti metabolici dell’età : la perdita della massa muscolare (sarcopenia), ad esempio, può essere ritardata inserendo nel lavoro settimanale due sedute riservate alla forza, usando elastici e piccoli pesi, eseguendo una decina di esercizi con 6-8 ripetizioni che dovranno coinvolgere i grossi gruppi muscolari. Questo lavoro, ritardando la perdita di massa muscolare, spinge l’organismo al reclutamento di fibre muscolari (di tipo II ); Con l’attività fisica si riscontra anche un miglioramento dei parametri della sindrome metabolica (colesterolo alto, iperglicemia, pressione alta) ; Inoltre, lavori clinici e sperimentali stanno dimostrando che gli effetti dell’esercizio fisico migliorano la rigenerazione cellulare (autofagia) e la morte programmata delle cellule (apoptosi).
a cura del prof. Valter Di Mattia
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Jogging (corsa lenta)
Molta cautela con il jogging per chi ha problemi alle ginocchia. Meglio farlo sull’erba che sull’asfalto. Correndo per un chilometro, il piede colpisce il terreno circa 600 volte. Ciò si ripercuote negativamente dal piede (articolazione tibio-tarsica) al “pivot” del ginocchio, e sulla schiena.
Walking (camminata)
Camminare almeno 3-4 volte alla settimana, iniziando con 20 minuti, sino ad arrivare ai 30-40, ci consente di far lavorare tutte le strutture anatomiche che sovrastano l’articolazione del piede.
Fitwalking (camminata sportiva)
Nato negli USA, è considerato uno dei movimenti più salutari, rivolto in special modo a chi ha bisogno di un approccio alla pratica sportiva. Oggi viene praticato anche con l’ausilio di bastoncini come supporto.
N.B.: i soggetti con problemi alle ginocchia devono evitare assolutamente di fare salite e discese, persino le scale.