L’unico sport che consente di far giocare ragazzi e ragazze insieme fino ai 14 anni, ma non c’è il gol, “non si segna”, come dicono quelli che si approcciano un po’ superficialmente a questo “meraviglioso gioco”: è il baseball. “Stiamo cercando di allargare la base giovanile con un ‘progetto quantità’, che nel lungo periodo dovrebbe diventare anche di ‘qualità’, ma abbiamo grossi problemi per avere una struttura
tutta nostra” dice l’avv. Mauro Carnovale, il presidente del Teramo baseball. L’unica area a disposizione è il campo comunale dell’Acquaviva, con un fondo estremamente malconcio, in cui spesso chi pratica questo sport si allena insieme ai ragazzi del calcio, con potenziali pericoli. “Stiamo cercando assieme al Comune di trovare una zona in cui attrezzare un campo da gioco per conto nostro ma non è facile né trovare il sito, né il denaro che occorre, né sbrigliare i vincoli burocratici”. D’inverno i giocatori di ogni età, una cinquantina in tutto di cui una decina di ragazze, si allenano presso l’Interamnia Tennis perché una palestra comunale sarebbe troppo piccola: “Abbiamo però creato una scuola pre-baseball con bambini dai 5 ai 7 anni, che abbiamo ironicamente chiamato ‘i nuovi mostri’. I ragazzi a 10- 12 anni non hanno idea di cosa voglia dire correre per bene, hanno difficoltà nel muoversi”. I genitori come si comportano? “Ci sono tre categorie: alcuni dicono semplicemente che non è uno sport, altri s’incuriosiscono, altri si appassionano e ci seguono in trasferta col camper! Infatti, soprattutto per i ragazzi più piccoli è importante uscire, mettere il naso fuori dalla propria città”. Di recente la compagine locale ha infatti partecipato ad un torneo a Firenze e per due volte è stata a Nettuno(rm) per le fi nali nazionali. “In America il baseball è come il calcio da noi, le partite durano tre ore ma si arriva anche prima, si comprano gli hot-dogs, è un passatempo per la famiglia e gli amici, qui manca ancora la mentalità di base”. Il Teramo vanta tra le sue fi le molti sudamericani che spesso non sanno la lingua: non c’è il rischio che facciano una comunità a sé? “No, perché in campo si parla italiano; dopo si va a mangiare la pizza tutti insieme. Anche il più chiuso fa amicizia ed impara”. Il campionato giovanile in Abruzzo va da aprile a luglio, poi si disputano le fi nali nazionali. Adesso sta partendo una Cooperazione con Atri (Progetto Baseball Teramano)per le categorie più elevate, cadetti e serie C. Dal 2004 esiste anche un gruppo di giocatori seniores di cui tre sono stati nazionali, i quali sono da traino per tutto il movimento. Anche negli Usa sappiamo farci valere: Alex Ciddi di Sanremo ha esordito in Major League con tre fuori campo ed Alessandro Maestri(lanciatore) -che ha giocato anche contro il Teramo- è in tripla A (la nostra serie B di calcio).