Negli ultimi anni è stata finalmente ratificata unaserie di provvedimenti riguardanti la legislazione animale. Già nel 1961 il Procuratore Generale della Corte Suprema di Cassazione affermava:”non si può tuttavia considerarli(gli animali) come cose, ma creature sensibili..si pone.. in corrispondenza ai diritti degli animali, una somma di doveri per gli uomini, considerati singolarmente e ..nello Stato”. Frutto, seppur ancora parziale, di questa nuova prospettiva è
l’articolo numero 2 dell’ Accordo Stato Regioni del 6-02-2003 che sancisce i doveri del “detentore” degli animali da compagnia: “a) rifornirlo di cibo e di acqua in quantità sufficiente e con tempistica adeguata; b)assicurargli le necessarie cure sanitarie ed un adeguato livello di benessere fisico e etologico; c) consentirgli un’adeguata possibilità di esercizio fisico; d) prendere ogni possibile precauzione per impedirne la fuga; e) garantire la tutela di terzi da aggressioni; f) assicurare la regolare pulizia degli spazi di dimora degli animali”. Di certo non si tratta ancora della piramide di Maswlov, ma per moltissimi animali presenti sul territorio italiano sarebbe un gran salto di qualità l’applicazione capillare di questa normativa. Rispetto ai cani l’art. 2052 del codice civile sancisce che bisogna d) acquisire un cane assumendo informazioni sulle sue caratteristiche fisiche ed etologiche nonché’ sulle norme in vigore; e) assicurare che il cane abbia un comportamento adeguato alle specifiche esigenze di convivenza con persone e animali rispetto al contesto in cui vive. Questi due punti mettono il luce la necessità di avere un proprietario consapevole della serietà del suo ruolo e rispettoso degli altri. Serietà, poi, che deve durare tutta la vita! L’art. 727 del codice penale sull’abbandono di animali, infatti, recita: “chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze”. Le leggi ci sono, ora è necessaria una presa di consapevolezza da parte dei cittadini della loro esistenza per garantirne una corretta applicazione. Nel prossimo numero di PrimaPagina interverranno dei veri e propri specialisti nel settore che ci aiuteranno a capire a chi rivolgerci in caso di maltrattamento o di reati verso gli animali.