DAL “CODICE ROSA” AL REGISTRO NAZIONALE DELLA VIOLENZA SULLE PERSONE FRAGILI.
Il Pronto Soccorso dell’ospedale di Teramo, diretto dalla dottoressa Rita Rossi, si fa promotore di un progetto interregionale per la creazione di una banca dati sulle violenze di genere, attraverso l’istituzione di un
“codice rosa” che permetta di individuare e trattare, in modo diversamente strutturato, i casi di violenze o maltrattamenti su donne, bambini o anziani, quest’ultimo fenomeno in particolare sorprendente crescita. Il protocollo d’intesa, in fase sperimentale, prevede la realizzazione di un “Registro nazionale della violenza verso le persone fragili” con cui monitorare il fenomeno e organizzare le sinergie socio sanitarie. Nella relazione allo studio, si legge che “sono numerose le esperienze in cui i Pronto Soccorso italiani hanno affrontato il fenomeno; tutte le esperienze mancano tuttavia di coordinamento ed ognuna quindi si autoalimenta di informazioni acquisite unicamente a livello locale mancando di fatto un confronto trasversale”. I Pronto Soccorso infatti, sono le strutture che ricevono quotidianamente i soggetti che hanno subito violenza, sia essa riconosciuta e dichiarata apertamente o volutamente nascosta. Attraverso il Triage, momento fondamentale di accoglienza e riconoscimento dei pazienti, e successivamente insieme a tutti gli attori che prendono in carico il paziente, si può definire un percorso clinico e successivamente sociale.
“Nonostante l’esperienza sviluppata nel tempo dal personale sanitario, ancora manca un riferimento chiaro di confronto sulle corrette modalità di approccio e non esistono strumenti di rilevazione di dati, non solo sanitari, che possano essere elaborati e studiati dall’ epidemiologia e che permettano valutazioni scientifiche suggerendo successivi interventi sociali – ha spiegato la dottoressa Rita Rossi, ideatrice del progetto – L’istituzione di un Registro Nazionale consentirebbe di superare le individualità diventando così strumento omogeneo applicabile da tutte le strutture di emergenza italiane. Attraverso la propria esperienza ed il proprio operato pluridisciplinare ogni struttura raccoglie informazioni fondamentali per elaborare il fenomeno, utili non solo agli Enti sanitari interessati ma anche agli Uffici che si trovano già adesso coinvolti nel difficile percorso di chi subisce la violenza ( Forze dell’Ordine – Procure – centri di accoglienza – Ministero)”
Dall’Abruzzo e da Teramo, quindi, parte il progetto interregionale di collaborazione che al momento coinvolgerebbe Lazio, Piemonte e Sicilia. Attraverso un approccio multidisciplinare ed interistituzionale, si cercherà di conoscere meglio il fenomeno della violenza verso i soggetti fragili per individuare i percorsi più adeguati ai singoli casi, con l’intento di produrre una reportistica scientifica continua che aiuti a definire le linee guida nazionali per gli operatori dell’emergenza e di tutti gli altri soggetti interessati.
di Angela Fosco