Le regole per non sbagliare con norme in continua evoluzione
La complessa operazione dell’acquisto si divide in due fasi: la scelta e l’acquisto. La scelta – In “primis” occorre fare un esame serio delle proprie possibilità economiche, senza scordare che oggi raramente le banche concedono un mutuo, e inoltre valutano che la rata non superi il valore di un terzo del proprio reddito disponibile ( netto). Al valore dell’immobile si aggiungono le parcelle di agente (se c’è) e notaio e alle rate del mutuo le periodiche spese di manutenzione. Poi si passa a valutare i tre elementi base: ubicazione, comfort, superficie per le quali bisogna stabilire delle priorità. Cos’ è più opportuno? Meglio avere più spazio o minore distanza dal posto di lavoro? Non sottovalutando le prospettive di vita futura: avere figli, cambiare lavoro, l’avanzamento dell’età, eventi che devono far considerare sempre provvisoria la casa che si va a comprare e quindi certe valutazioni possono prevalere su altre. L’acquisto – Se la casa è affidata a un’agenzia immobiliare, va tenuto presente che l’agente deve fare anche i nostri interessi, perché pagato da entrambe le parti, dato il suo ruolo di mediatore e per il quale quindi vanno poi seguite alcune precauzioni:
1) gli assegni per caparre e acconti non vanno mai intestati all’agente ma al venditore;
2) la modulistica proposta dall’agente deve essere conforme a quella approvata dalla Camera di Commercio.
Se l’agenzia è in franchising significa che alla stessa è concesso il marchio, ma la proprietà è dell’agente. Quindi tutte le eventuali rimostranze non andranno mai rivolte a al franchising ma all’affiliato. Poi ci sono i controlli sull’immobile, di due tipi: sul posto e documentali. Il primo, consiste nell’effettuare visite all’appartamento in ore differenti da quella effettuata con l’agente, non escludendo le ore serali ai fini dell’inquinamento acustico. Durante le ore diurne, per la verifica di servizi e mezzi pubblici e facilità di parcheggio. Non per ultimo, effettuare una verificata sull’effettiva misura dell’appartamento e la constatazione della sua regolarità urbanistica e edilizia: meglio far eseguire queste verifiche da un tecnico di vostra fiducia. Quanto a quelli documentali, va verificata la presenza di servitù o ipoteche (incaricando eventualmente il notaio) e lo stato dei pagamenti condominiali (l’amministratore può chiedere al neo acquirente gli arretrati fino a due anni indietro). Infine, imperativo, trattare. Mai come in questi anni l’offerta è sterminata.
(PrimaPagina edizione Febbraio 2014)