Il 26 ottobre tutta la comunità dell’Istituto scolastico M. Delfico (2000 persone circa), “sfrattato” frettolosamente con un provvedimento della Procura di Teramo, il 3 ottobre scorso, ha scritto un accorato appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in cui si chiede a gran voce il dissequestro dell’edificio e il ritorno alla normale attività scolastica al più presto possibile.
Il testo della lettera è firmato da tutti i rappresentanti la comunità: alunni, docenti, personale ATA e tutti coloro che gravitano intorno all’istituzione.
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Ill.mo Signor Presidente della Repubblica Italiana
On. Sergio Mattarella
Palazzo del Quirinale
Piazza del Quirinale
00187 Roma
protocollo.centrale@pec.quirinale.it
Oggetto: RICHIESTA URGENTE per la TUTELA DEL DIRITTO COSTITUZIONALE ALLO STUDIO – LICEO CLASSICO E CONVITTO NAZIONALE MELCHIORRE DELFICO E SCUOLE ANNESSE
Illustr.mo Signor Presidente della Repubblica, Onorevole Sergio Mattarella,
con la presente, il personale del Convitto Nazionale “Melchiorre Delfico” e dll’ IIS “Delfico-Montauti” di Teramo, a sostegno dell’operato dei propri Dirigenti Scolastici, desidera sottoporre alla Sua attenzione una situazione estremamente grave e preoccupante che sta coinvolgendo le nostre Scuole e la città di Teramo tutta.
Il giorno 3 ottobre 2024, l’edificio scolastico è stato chiuso “ex abrupto” con sequestro preventivo impeditivo, richiesto dalla Procura di Teramo, rigettato dal GIP e disposto dal Tribunale di Teramo, in composizione collegiale, in funzione di Giudice d’Appello cautelare, ai sensi dell’articolo 322 bis cpp; tale provvedimento si basa sul presupposto che l’edificio sia pericolante, in contrasto con le precedenti perizie tecniche che lo avevano ritenuto idoneo. Da quel momento, le lezioni sono state interrotte, privando gli studenti del loro diritto fondamentale allo studio e impedendo al personale scolastico tutto di svolgere le proprie attività professionali.
La situazione è particolarmente critica per gli studenti convittori, che, privati degli spazi adeguati allo studio e della normale vita convittuale, sono temporaneamente alloggiati, grazie all’intervento degli enti territoriali, in una struttura alberghiera locale, il cui costo è garantito esclusivamente per il primo mese. Inoltre, gli alunni del Liceo Coreutico sono stati privati delle aule danza, necessarie per svolgere le attività coreutiche, cosa che compromette seriamente il loro percorso formativo.
Il quadro è reso ancor più complesso, poiché la struttura e l’organizzazione del Convitto sono ricche e articolate: il Primo ciclo di Istruzione, composto da 7 classi di Scuola Primaria e 7 classi di scuola Secondaria di Primo Grado, un tempo unificato nello stabile del Convitto Nazionale, ha perso una componente essenziale, vale a dire la continuità verticale che la struttura offriva, poiché ora è stato diviso in due edifici distinti e lontani fra loro, della cui sicurezza si è discusso molto a livello territoriale. Ne consegue che molti progetti di ampliamento dell’offerta formativa e molti PNRR, che erano stati attivati in continuità, ora sono diventati di difficile gestione logistica.
Inoltre, il tratto distintivo del nostro istituto è la semiconvittualità, ovvero la possibilità di tutti i nostri studenti di avvalersi del supporto pomeridiano di personale educativo altamente qualificato, sia per svolgere attività didattiche che ricreative di ampio respiro: questo servizio è intimamente connesso a quello di mensa o refezione e al trasporto urbano. La mancanza di mense nelle strutture ospitanti, o l’impossibilità di usufruirne ove presenti, rende difficoltosa la gestione quotidiana dei pasti da parte dei genitori.
Le lezioni pomeridiane, introdotte per gli alunni dei Licei Scientifico, Coreutico, Musicale, Classico ed Europeo, su indicazione della Dirigente dell’USP, come soluzione temporanea, si stanno svolgendo in altre sedi e in tempi ridotti con lezioni di 35 minuti (dalle ore 14.20 alle ore 18.00), rendendo impossibile per gli studenti conciliare gli impegni scolastici con le attività extrascolastiche, sportive e musicali, nonché con le terapie riabilitative e sanitarie, di fatto negando in parte il diritto allo studio. In particolare, gli alunni che frequentano il Liceo Classico Europeo, secondo tale scansione oraria, seguono sei unità orarie da 35 minuti al giorno, dal lunedì al venerdì, che non sono sufficienti a garantire il monte ore obbligatorio previsto dal curricolo pari a 38 ore settimanali per la classe prima, 39 ore settimanali per la classe seconda, 40 ore settimanali per le classi terza e quarta e 42 ore per la classe quinta.
A tale disagevole condizione si aggiungono anche i problemi legati al trasporto pubblico locale, assolutamente impreparato a gestire flussi di studenti in orario pomeridiano e a garantire un numero sufficiente di corse; pertanto, gli allievi pendolari sono costretti a tempi di attesa anche superiori alle tre ore.
Un ulteriore elemento di preoccupazione riguarda gli studenti con bisogni educativi speciali (BES), che risentono particolarmente del cambiamento dell’orario e delle modalità didattiche attuali. Per loro, la regolarità e la stabilità dell’ambiente scolastico sono fondamentali per l’apprendimento. Desideriamo, inoltre, sottolineare che il nostro territorio è già stato profondamente ferito dagli effetti degli eventi sismici di grave entità, come il terremoto dell’Aquila del 2009 e i terremoti che hanno colpito Amatrice e il Centro Italia nel 2016 e nel 2017. Questi tragici episodi hanno lasciato profonde cicatrici nella nostra comunità, rendendo la questione della sicurezza sismica delle strutture scolastiche ancor più urgente e delicata, benché trascurata finora dagli enti preposti.
Ad oggi, dopo ventitré giorni dalla chiusura, non è stata ancora prospettata dagli enti competenti alcuna soluzione concreta e praticabile, che garantisca il ripristino della continuità scolastica in condizioni accettabili. Questa situazione compromette gravemente il diritto allo studio, il diritto al lavoro del personale scolastico tutto, in particolare delle professionalità specifiche del Convitto: personale educativo, cuochi, guardarobieri, infermiera e addetti di portineria. Oltre a ciò, si consideri anche la serenità delle 1300 famiglie dei nostri alunni.
Per questi motivi, Le chiediamo un Suo autorevole intervento, affinché venga ripristinata una situazione di legalità e venga garantito il diritto allo studio, alla sicurezza e al lavoro per tutti. RingraziandoLa anticipatamente per l’attenzione e confidando nel Suo prezioso sostegno, affinché si possa considerare il male minore e il bene comune, che coincide con la tempestiva riapertura del nostro Istituto, con tutte le verifiche tecniche necessarie e una futura chiusura programmata per fare i necessari lavori di adeguamento con previsione di spazi scolastici alternativi, si porgono distinti saluti.
Teramo, 26 ottobre 2024
La comunità scolastica
del Convitto Nazionale “Melchiorre Delfico” e del Liceo Classico
(seguono le firme)
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