LUCE ROSSA SULLA PELLE

luce rossa sulla pellePelle chiara, prolungata esposizione ai raggi ultravioletti (anche per ragioni di lavoro) e immunosoppressione sono da considerarsi i più importanti fattori di rischio per sviluppare cheratosi attiniche, carcinomi basocellulari e carcinomi squamocellulari. L’incidenza mondiale, cioè il numero di casi sviluppati nel mondo, sembra essere in continuo aumento. La cheratosi attinica e il rischio di svilupparla sono anche associati all’età: maggiore in

individui ultrasettantenni, in percentuale un po’ più bassa tra i 40 e i 49 anni. Tali lesioni possono progredire fino ai carcinomi basocellulari, e più del 97% di cheratosi attiniche evolvono verso epiteliomi squamocellulari. Una certa percentuale di lesioni pre-cancerotiche può anche regredire e clinicamente non la si ritrova più dopo alcuni anni. Tuttavia, l’impossibilità di prevedere quante di queste lesioni pre-cancerotiche possano evolvere verso tumori cutanei, fa sì che le cheratosi attiniche siano tutte da trattare. Il volto, il cuoio capelluto, il dorso rappresentano le aree cutanee più interessate dall’incidenza di pre-cancerosi e tumori cutanei. “Dottore, ho questa macchietta rossa da vario tempo. Si screpola. Ho messo sopra creme di vario tipo, ma è sempre lì. “Cos’è?”. Questo è l’approccio clinico giornaliero di noi dermatologi con pazienti portatori di cheratosi attiniche. Una volta formulata la diagnosi, si fa presente al paziente l’obbligatorietà di trattare la lesione. Altro approccio clinico frequente è col basocellulare, soprattutto con la variante nodulare. Anche in questo caso, formulata la diagnosi, si procede con la scelta del trattamento che deve rispettare linee guida europee. Le terapie, molteplici, negli ultimi cinque anni si avvalgono anche della terapia fotodinamica. Tralascio di soffermarmi su delibere regionali per l’attuazione in day hospital del trattamento con terapia foto-dinamica (attualmente sono tre le Regioni italiane che hanno deliberato in tal senso: Lombardia,Veneto e Lazio). La terapia fotodinamica è una forma di foto chemioterapia che utilizza un foto attivatore, cioè una fonte di luce e ossigeno. Può trattare nello stesso momento più tumori multipli (basocellulari, malattia di Bowen e precancerosi) che possono esitare in guarigione in tempi brevi e con ottimi risultati estetici. La terapia è molto ben tollerata. Perché la fotodinamica sia correttamente eseguita è importante preparare l’epidermide all’esposizione della fonte luminosa rossa. Spesso basta un solo trattamento per le cheratosi attiniche, mentre per il basocellulare nodulare o per la malattia di Bowen sono utili due sessioni. L’uso di questa terapia determina un’alta percentuale di guarigione simile a quella che si può ottenere con altri trattamenti convenzionali, ma con maggiori benefici: tempo di guarigione più breve e migliore risultato estetico. I pazienti che possono beneficiare del trattamento sono tutti coloro con cheratosi attiniche, immunocompromessi e comunque coloro che presentano lesioni superficiali molto estese. Negli ultimi cinque anni la terapia fotodinamica rappresenta una valida opzione ai trattamenti tradizionali sui tumori, ma non sul melanoma.