L’articolazione della spalla presenta una grande ampiezza di movimento (diartrosi) e un ridotto grado di stabilità. Questa instabilità, dovuta alla debole risposta dei capi articolari e alla mancanza di robusti legamenti, viene compensata dalla presenza di una cuffi a muscolare (cuffi a dei rotatori) che stabilizza le spalle. La cuffia dei rotatori è formata dai tendini dei muscoli: sopraspinato,
sottospinato, piccolo rotondo e sottoscapolare. I primi tre sono muscoli extrarotatori, l’altro intrarotatore. Con l’età, i tendini e le formazioni molli (capsule, legamenti) perdono elasticità . E’ interessata la fascia d’età fra i 40 e i 70 anni, i soggetti di sesso femminile che svolgono lavori casalinghi, i lavoratori che utilizzano in modo continuo le spalle e manifestano variazioni strutturali di postura (ipercifosi) e gli sportivi in età giovanile che praticano discipline come la pallavolo, la pallamano e la pallacanestro, attività denominate “overhead sports”. La spalla ha la funzione principale di farci mettere in posizione il braccio nello spazio con un grande raggio di mobilità, facendo reagire la mano con tutto ciò che ci circonda. Per questo motivo, una patologia della spalla, anche minima, risulta fortemente invalidante causando dolore e impedimenti nella vita giornaliera. Durante l’esecuzione di normali gesti quotidiani, di lavoro casalingo delle donne, di lavori sistematici, di gesti atletici nei vari sport, intervengono cinque articolazioni delle spalle che si dividono in due sottogruppi : – il primo formato dall’articolazione glenomerale, molto importante dal punto di vista muscolare ma, poco stabile e dall’articolazione sottodeltoidea o seconda articolazione delle spalle , legata meccanicamente alla prima; – il secondo formato da tre articolazioni : la scapolo-toracica, la più importante del gruppo. Funziona solo insieme alle altre due, l’acromion-clavicolare e la sternoclavicolare. Tale complessità consente movimenti di grande ampiezza e azioni sinergiche multidirezionali E’ molto importante, quindi, tenere sempre presente la “Mobilità-Stabilità” della spalla quando si deve affrontare la riabilitazione, specie negli atleti che praticano sport “overhead” (pallavolo, pallacanestro, pallamano, lanci, ecc.) e che sottopongono a forti stress tensionali le strutture muscolo-tendinee e capsulo-legamentose determinando l’insorgenza di tendinopatie della cuffia dei rotatori (“Overuse syndrome”), in special modo del tendine del sovraspinato (“Impingement del sovraspinato”) e del capo lungo del bicipite-brachiale. L’articolazione scapolo-toracica merita molta attenzione, sia nella fase preventiva che riabilitativa. La scapola è l’anello di congiunzione fra il tronco ed il braccio, formando inserzione con la cuffi a dei rotatori. La stabilità della scapola rappresenta il requisito essenziale affi nchè possa svolgere una funzione ottimale. Quando si ha rigidità della scapola, non si riesce ad Quel fastidioso dolore alla spalla La cuffia dei muscoli rotatori (vista posteriormente) È molto importante, quindi, tenere sempre presente la “Mobilitàtabilità” della spalla quando si deve affrontare la riabilitazione esprimere al massimo l’energia accumulata durante un gesto sportivo nella fase di caricamento (battuta del tennista, schiacciata del pallavolista, tiro in sospensione del cestista, lanci nella pallamano) provocando “sindromi da conflitto”. Si può affermare che la zona “sopra-omerale” ha un’importanza critica nelle patologie tendinitiche della spalla. Inoltre, i muscoli : deltoide e sovraspinato con trapezio e grande dentato, formano una coppia motrice formidabile, che non si può mai alterare. RIABILITAZIONE Durante la riabilitazione bisogna seguire un programma con le seguenti fasi : – Esame muscolare e biomeccanico; – Tecniche di decontrazione per raggiungere il tono-trofismo sia muscolo-tendineo che capsulolegamentoso (massaggi, stretching, movimenti di codman ed esercizi isometrici); – Tecniche di kinesi passiva per il ripristino della mobilita’ “rom” (“range of motion”) ; – Idrocinesiterapie : permette l’esecuzione in assenza di gravita’ evitando sovraccarichi funzionali; – Potenziamento muscolare selettivo della cuffia dei rotatori e della scapola con esercizi di resistenza con gli elastici; – Potenziamento isotonico con pesi; – Rieducazione propriocettiva e della coordinazione del gesto atletico. Gli esercizi di rinforzo muscolare isotonico possono essere eseguiti con diverse tecniche e specifi camente per i diversi settori muscolari. E’ importante che vengano effettuati dopo riscaldamento adeguato e stretching usando pesi con aumento graduale e mai arrivare alla soglia del dolore.