Nel rapporto ABI 2011 sul mercato del lavoro nell’industria finanziaria si legge che “nel 2010 le banche italiane hanno affrontato la difficile congiuntura mondiale senza importanti ricadute occupazionali. Ma in un contesto generale particolarmente critico, si rende necessario continuare ad accrescere efficienza e dare prospettive di redditività. L’azione di controllo e razionalizzazione dei costi, anche del personale, resta fondamentale. L’organico ha subito un decremento intorno all’1% mentre il perdurare del ciclo economico negativo e le non incoraggianti previsioni per il futuro svantaggiano le banche commerciali, italiane e non, a favore degli intermediari concentrati su modelli di business più orientati verso attività finanziarie in senso stretto. Determinante il costo del lavoro unitario, pari a 74.600 euro, che è tra i più elevati nel panorama europeo, dove in media risulta pari a 56.800 euro. Significativi recuperi di redditività si potranno avere solo proseguendo l’azione volta a contenere i costi operativi complessivi. La trattativa sul contratto non può prescindere, quindi, da un’opportuna ed equilibrata combinazione di moderazione salariale e acquisizione di nuove flessibilità, sia all’ingresso dei giovani che nella gestione della prestazione di lavoro”.