Risponde l’ing. Angelo Scipione
Il tema dell’utilizzo dell’energia nucleare, più volte messo in discussione nel corsodegli ultimi 50 anni, torna di grandeattualità negli ultimi mesi soprattuttoin virtù delle recenti vicende che hanno scosso l’opinione pubblica (incidente Fukushima). Assieme all’Italia, altri paesi come
ad esempio la Finlandia, Turchia, Egitto stanno tornando a rivolgere interesse verso questa forma di approvvigionamento energetico, laddove USA, Francia, Germania e Russia hanno mantenuto costante la loro propensione nonostante abbiano al contempo investitosulle energie rinnovabili. Di fatto gliimpianti nucleari rappresentano, visticon l’occhio dell’investitore, un ottimocompromesso tra costi iniziali e costi diesercizio, la combinazione dei quali ha subito un decremento sostanziale negliultimi anni (- 44%). Ma la fonte maggiore di critiche verso questa forma di energia è da sempre costituita da coloro che ne lamentano la pericolosità e l’impatto sull’ambiente, quest’ultimo, fatta eccezione della problematica dello smaltimento delle scorie (batterie di combustibile Uranio235/Pu239 usate) assai minore rispetto alle centrali a combustibile fossile, data l’assenza di CO2 e SOx. In questo quadro in alcuni punti controverso, una chiave di lettura razionale può essere costituita secondo chi scrive, dai vantaggi e miglioramenti rispetto alle suddette problematiche introdotte dalle centrali “di nuova generazione”, le quali rimettono in gioco su un piano concreto e scientifico il nucleare introducendo un sistema di garanzie tecnologiche (sistemi più affi dabili di raffreddamento) ed operative riguardo alla sicurezza, riportando l’attenzione su aspetti fondamentali comei programmi di manutenzione e la stima corretta della vita sicura dell’impianto. Una maggiore attenzione su questi punti potrà sicuramente renderele future centrali del tutto sicure e progressivamente annullare quell’alone di sfiducia che si è sviluppato attorno a questa tecnologia. I ruoli della manutenzione preventivae correttiva, ed in seno alla prima la possibilità di agire in modo pianificato eseguendo riparazioni, modifiche e sostituzioni di parti ed attrezzature programmate nel tempo fanno parte di un intero percorso, che parte dalla progettazione intesa come verifiche di calcolo, scelta corretta di materiali con valutazione di fattori come corrosione, erosione e comportamento meccanico ad elevate temperature, un percorso questo che chi opera nel mondo dell’impiantistica e degli apparecchi in pressione conosce bene e che, nello specifico del nucleare, trova un riferimento nella Sezione III delCodice americano ASME.