un’idea-progetto ambiziosa ma possibile !Nel programma della nuova Amministrazione Comunale di Teramo è compreso un intervento per rendere più fruibili i lungofiume della città anche collegandoli tra loro. Tra le righe è emerso che – probabilmente – sarà la Forestale a collaborare nel controllo della zona, anche per
“fatto ambientale”. E’, allora, “riemersa” con decisione, un’idea-progetto che avevo preparato (www.quiteramo.it) per l’Amministrazione-Chiodi poco prima del suo imprevisto scioglimento.
Ciliegi e pioppi; cultura e benessere per il tratto cittadino del lungofiume Vezzola – L’idea mi venne una domenica pomeriggio della primavera dell’ anno scorso, trascorsa con i ritmi tranquilli di una volta, allorchè ho “raccolto” sensazioni e riflessioni molto interessanti che ora voglio proporvi!
Sensazione 1. – La prima è stata di trovarmi ad Edimburgo (sic!!) ove le sponde del lungofiume (ovviamente curate con prato all’inglese), divisorio naturale tra la città vecchia – in alto – e la città nuova – in basso -, con il tempo si sono trasformate in luogo di incontro e di riposo per i residenti e turisti. Qualche locale di ristoro, molte e belle panchine ove fermarsi, aiuole fiorite e cestini per cartacce, rendono facile e gradevole l’andarci ed il sostare, magari per leggere, per riposarsi o per conversare con il vicino !
Rilfessione 1. – L’enorme potenzialità offerta dall’intera area di questo nostro lungofiume permette, a mio avviso, di realizzare tanto, magari con l’intervento di qualche benefico sponsor (banche o enti) o piuttosto grazie alla sensibilità dei dirigenti e soci di un Club di service (tipo Rotary o Lyons) per avere – in scala – qualcosa di simile alla bella città scozzese.
Cosa fare ? – Una “pulitura” delle sponde (un’opera di bonifica ambientale, cioè di superficie) magari cooordinata da esperti della Forestale, con l’aiuto materiale di giovani volontari, studenti o iscritti al WWF o ad Italia Nostra o Lega Ambiente o EkoClub, per esempio; sistemare molte panchine ergonomiche, qualche cestino per rifiuti, pannelli e qualche tratto di staccionata in legno. Tutto ciò renderebbe più vivibile questo “polmone verde” della nostra Teramo (e qui mi è sembrato veramente di essere altrove !!!).
Sensazione e Riflessione 2. – E’ stato per me molto forte immaginare di camminare a fianco o tra filari di alberi (per esempio di ciliegio e, sulle sponde, pioppi) come a Kyoto, cioè in Giappone, ove migliaia di residenti e tanti turisti si recano per godere di uno straordinario e semplice ambiente e cinefotografare, in primavera, il fiorire degli alberi. Per esempio, con l’intervento delle Scuole (per tutte, l’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura) o di enti (Comunità Montana o Consorzio BIM) che problemi ci possono essere a mettere a dimora (e curare un pò) 100 o 200 piante di ciliegio e due o tre decine di aiuole fiorite ? Ed ancora, negli “spiazzi” qua e là esistenti, vedere realizzati “angoli per la cultura” (estemporanee di pittura, recitals di poesie o esecuzione di musica sinfonica o no); con adeguata pubblicità. E’ difficile?
Infine, sarà bello e utile invogliare (e abituare) i teramani a frequentare questo bell’angolo della città, indicandone bene gli accessi, assicurando un’adeguata vigilanza (anche d’intesa con le Forze di Polizia) e valorizzando il “ponte degli impiccati” o la “fonte della regina“.
Quando tanti teramani (e la domenica pomeriggio non sono pochi) “scopriranno” il piacere di passeggiare (o correre), riflettere o riposare, leggere o conversare in tali spazi verdi, certamente saranno lieti e, contemporaneamente, saranno scoraggiati gli immancabili vandali o ignoranti che degradano l’ambiente. Ci sarà un piccolo – ma importante – motivo in più per avere l’orgoglio dell’appartenenza alla nostra terra!
Se, a tutto quanto sopra, si aggiunge la significativa aliquota di mamme e bambini (anche in carrozzina) che possono beneficiare di spazi verdi, ampi e tranquilli, allora apparirà chiaro come questa idea-progetto abbia anche, anzi ancor più, una valenza di carattere sociale. Con un ossimoro chiudo questa nota e riassumo il mio pensiero: fare molto con poco, è bello, forse facile! – di Ropel