Rapino frazione ai confini del territorio del comune di Teramo che pochi conoscono, ma che vanta origini preromane. Piccolo paese arroccato sulla collina, suggestivo, ma irraggiungibile. Non per la distanza, map erché le strade per raggiungerlo versano in condizioni pietose. Già dal 2006, Giovanni Di Francesco,
presidente del comitato di frazione, lamentava il pessimo stato delle vie di accesso a causa della quasi totale assenza di manutenzione ordinaria delle strade comunali e della strada di collegamento tra il paese e la SS150. Cosa è successo da allora? In sintesi, precisa Di Francesco, lamentele inascoltate, frane, strada chiusa perché non sicura, aggravarsi dell’incuria, ed allo stato attuale 4 Km di strada totalmente impraticabile a causa di ben 11 frane.” Assurdo che una situazione denunciata già quattro anni fa, – aggiunge – recuperabile con poche decine di migliaia di euro, sia stata totalmente dimenticata, e che adesso abbisogni un dispendio di denaro pubblico ben superiore per il ripristino. Certo è che gli abitanti di Rapino da anni, semplicemente per recarsi a lavoro, devono percorrere una bretella che doveva essere provvisoria in attesa del ripristino della normale via di accesso.” “A nome di tutti gli abitanti -conclude Di Francesco – chiedo se è sufficiente rispondere che non ci sono i soldi e abbandonarci. All’inizio, abbiamo chiesto solo manutenzione ordinaria, apertura di tombini e canalizzazione della acque piovane. Restiamo inascoltati con i risultati che adesso sono sotto gli occhi di tutti. Se non si canalizzano le acque, se non si liberano i tombini dalle erbacce, è chiaro che in territorio come questo, il risultato sono delle frane. Forse siamo l’ultimo paese del comune, e non solo sulla carta geografica.”