UN ANTICO BACINO D’ACQUA SU MARTE
E’ di Montorio al Vomano l’uomo che segna una svolta nel campo della ricerca scientifica spaziale. A soli 33 anni Gaetano D’Achille ha effettuato la scoperta che lo ha reso famoso in tutto il mondo, orientando le future missioni della Nasa su Marte. Che ci fossero tracce d’acqua era noto, ma la presenza di veri e
propri bacini era in dubbio. L’arcano svelato porta ancora una volta un teramano sul palco della notorietà mondiale. Scienziato di professione, D’Achille oggi è impegnato nel programma di ricerca finanziato dalla NASA nell’ Università del Colorado negli Stati Uniti, confermando ancora una volta il valore dei cervelli Italiani in fuga verso paesi dove rappresentano l’eccellenza nella ricerca. La scoperta viene realizzata grazie ad una ricostruzione al computer, possibile attraverso complessi modelli matematici che fanno emergere un avallamento fatto risalire a circa 4 miliardi di anni fa. Si tratta del bacino di un lago lungo circa 40 chilometri e profondo almeno 500 metri. Le dimensioni sono paragonabili all’attuale Lago di Como. I risultati dell’equipe di Di Achille, pubblicati sulla rivista Geophysical Research Letters, arrivano con immagini colte con la fotocamera conosciuta come HIRISE (High Resolution Imaging Schience Experiment), collocata sulla sonda spaziale che la Nasa ha messo in orbita intorno a Marte. La scoperta, di eccezionale interesse, porta i ricercatori a ritenere che nel periodo in questione (ossia 4 miliardi di anni fa) Marte sia stato un pianeta freddo. Il lago, secondo gli studi, sarebbe evaporato rapidamente a causa di un improvviso e drastico cambiamento climatico. Primo obiettivo della futura missione su Marte della NASA sarà la scoperta di altre caratteristiche di quel bacino scoperto da D’Achille, in cui potrebbero celarsi le chiavi di lettura del passato biologico del pianeta.