Azzinano di Tossicia, colline teramane, è un piccolo paese lle falde del Gran Sasso. In alcuni punti, quando il cielo è
sereno, si vede il mare. Paese dei Murales e dei Giochi di una Volta, i suoi muri sono costellati da decine
di giganteschi dipinti, ognuno dei quali racconta un gioco di un tempo, opera dei migliori pittori naif italiani che ogni anno, da fine luglio alla prima decade di agosto, si danno appuntamento nella sua graziosa piazzetta.
Dapprima guardati quasi con diffidenza, ora sono i paesani stessi a mettere a disposizione le pareti delle loro case. Oggi Azzinano è diventato un polo di attrazione unico, un luogo fuori del tempo, visitato da scolaresche, associazioni, famiglie e turisti e “la cui piazza, di notte, sembra – come ha scritto il critico d’arte Giuseppe Amadei – una rappresentazione metafisica di De Chirico”.
Finora i murales realizzati sono 48 e costituiscono un vero e proprio museo a cielo aperto, visitabile in tutte le stagioni.
All’iniziativa sono stati dedicati, numerosi articoli, tesi di laurea e libri.
Con legge regionale n. 49 del 18/12/2013 della regione Abruzzo, Azzinano è stato riconosciuto paese d’importanza artistica e culturale. Inoltre è in via di definizione un protocollo d’intesa tra l’Ufficio Scolastico regionale, la Regione Abruzzo e il Comune di Tossicia volto a regolare i rapporti di collaborazione con le scuole e promuovere la conoscenza reale, adattata ai nuovi criteri didattici, dei giochi tradizionali dipinti sui muri, anche attraverso visite guidate, laboratori ludico-formativi, cicli di seminari.
Il paese è altresì noto perché vi è nata e lavora la famosa pittrice naif Annunziata Scipione e anche in omaggio a lei la cittadinanza ha voluto con grande forza e sensibilità questa iniziativa.
Della pittrice si sono interessati, tra gli altri, intellettuali come Cesare Zavattini, e artisti come Nino Manfredi e Giancarlo Giannini.
“Entri nella piccola Azzinano e vivi una favola” ha scritto una volta Umberto Braccili “Gli occhi si collegano al cuore e corrono”.
È proprio così. Tra le sue mura Annunziata Scipione continua a raccontare il suo mondo perduto e un gruppo di artisti di ogni parte d’Italia, a dipingere su pareti scolorite dal tempo, i giochi di una volta, quelli che non si fanno più.
È una sfida al tempo e alla fantasia: quella che abbiamo perso e ogni tanto riaffiora dentro di noi, inibita da una realtà spesso fittizia e soffocante. Le strade del paese, la sua piazzetta, i uoi angoli più nascosti, raccontano quello che eravamo, quello che abbiamo perduto e tanti non hanno mai conosciuto: i giochi di una volta, costruiti con pochi mezzi e le proprie mani, maintrisi di sogni e di fantasia.
PrimaPagina, edizione settembre 2014 – di Dante Bellin