Il “fare”. Tema centrale negli incontri del TavoloTecnico per il Sondaggio Deliberativo

di Maria Antonietta Adorante*

 

Martedì 20 aprile il Tavolo tecnico per il Sondaggio deliberativo dell’area archeologica ha tenuto in streaming la sua riunione di lavoro. Stavolta non era prevista la presenza di un ospite con cui affrontare tematiche connesse con lo studio di riqualificazione urbana che il Tavolo ha come compito ma si è trattato di una riunione di lavoro interna al Tavolo. La scelta di effettuarla in streaming è prevista dalla metodologia che il Tavolo si è data, perché si ritiene che lavorare a volte, anche pubblicamente sia indispensabile ad un vero percorso partecipativo perché mette “in chiaro” le dinamiche che si creano all’interno di un gruppo di lavoro e le modalità con cui tali dinamiche si gestiscono.

Due i punti all’ordine de giorno: una sintetica riflessione sugli spunti emersi negli ultimi due incontri con gli ospiti Nicola Di battista e Bruno Corà e lo studio della forma urbana, dei suoi sviluppi e dei suoi cambiamenti attraverso l’esame di planimetrie storiche, riferibili cioè a diversi periodi della storia teramana, da Interamnia agli anni più recenti.

Ho brevemente sintetizzato i principali emersi dagli ultimi due incontri, in cui il tema del “fare” è prepotentemente emerso in assoluta sintonia con gli spunti suggeriti dai precedenti incontri e dalle proposte del Tavolo: fare architettura  e fare arte, per Di Battista e Corà, fare scuola di teatro classico per Melozzi, fare dell’area un hub per i 2 registi Araclio e Conforti, realizzare una fabbriceria per Bellomo e fare di tutto questo un uso didattico e conoscitivo  secondo la visione del Tavolo.

La presentazione delle planimetrie è stata affidata all’archeologa Paola Di Felice che ha illustrato, attraverso esse, le origini e le trasformazioni della città e della sua forma.

Nella discussione che ne è seguita si sono affrontati molti aspetti legati alla forma urbis, analizzando e confrontando le tavole mostrate, anche alla luce del lavoro precedentemente svolto dal tavolo.

Ha seguito il nostro lavoro, dal suo studio di Palermo, l’arch. Bellomo che ha partecipato alla riunione discutendo con tutti noi di interessanti aspetti del nostro lavoro. Voglio quindi sottolineare che la presenza pressoché assidua del progettista dell’intervento sul teatro romano ai nostri streaming, ci è particolarmente gradita non solo perché sarebbe impensabile lavorare sull’area adiacente il teatro senza interloquire col progettista del suo riuso ma perché ci rafforza nella convinzione della importanza di questo nostro iter di urbanistica partecipata.

*Coordinatrice del Tavolo Tecnico del Sondaggio Deliberativo per la riqualificazione dell’area archeologica del Teatro romano