Chi ha un gatto sa bene quanto questo animale ami la pulizia: un gatto sano dedica diverse ore al giorno alla cura del pelo, assumendo le pose più strane come un contorsionista. Il cosiddetto “grooming” indica proprio l’attività di leccamento e pulizia del pelo, grazie anche alla superficie molto ruvida della sua lingua che funziona quasi da pettine. Durante la propria toelettatura il gatto ingerisce inevitabilmente una certa quantità di peli, il cui volume aumenta nei
momenti di muta del pelo e nei gatti a pelo lungo. Normalmente gran parte di questi riesce a transitare per tutto il tratto gastroenterico ed essere eliminata con le feci. Un’ingestione eccessiva di peli, o di peli molto lunghi, può determinare però, in alcuni soggetti la formazione di “tricobezoari”: sono delle vere e proprie palle di pelo che si accumulano in vari tratti del tratto gastroenterico, cioè nell’esofago, nello stomaco o nell’intestino. Questi boli di pelo comportandosi da corpi estranei possono essere causa di diversi disturbi: più frequentemente causano vomito dei boli stessi, che il gatto espelle con dei conati, sotto forma di matasse compatte di pelo e succhi gastrici, ma nei casi più gravi i tricobezoari possono causare stitichezza o addirittura ostruzioni intestinali. Se è vero che i gatti a pelo lungo sono i più predisposti, il problema può comunque presentarsi anche nei gatti a pelo corto durante il periodo di muta, in cui cioè l’animale con il cambiare della temperatura stagionale cambia il proprio manto naturalmente. I gatti che vivono prevalentemente in appartamento sono più predisposti: loro infatti, vivendo ad una temperatura quasi costante, come se fosse sempre primavera-estate, hanno una muta del pelo quasi permanente, e di conseguenza la quantità ingerita è costantemente elevata. Inoltre accentuano il rischio di boli di pelo anche tutte quelle situazioni che inducono un leccamente più frequente: nodi del mantello, parassiti esterni, prurito, ecc. Per prevenire tutto questo ci sono pochi piccoli accorgimenti da mettere in pratica. Prima di tutto una buona profilassi per ectoparassiti (pulci, pidocchi…) ad evitare l’insorgenza di pruriginose parassitosi esterne. E’ buona norma, soprattutto per i gatti a pelo lungo, spazzolare il pelo tutti i giorni, sia per rimuovere il pelo morto, sia per prevenire la formazione di nodi (altrimenti poi difficili da togliere e spesso molto dolorosi per il micio). Si dovrebbe, infine, lasciare a disposizione l’erba gatta (in vendita già in vaso, oppure in semi da piantare), che essendo ricca di fibre può aiutare il micio ad eliminare i boli di pelo. Oltre all’erba gatta esistono in commercio specifici prodotti, formulati come integratori alimentari, per l’eliminazione dei boli di pelo e per il mantenimento di un pelo sano e robusto. Ricordiamo, infine, che il bisogno del gatto di pulirsi leccandosi il mantello rimane un’attività normale che fa parte della sua natura: anche messi in pratica tutti gli accorgimenti per prevenire i boli di pelo è normale che il micio continui a leccarsi e ciò non costituisce un problema. Anzi, ci si deve preoccupare quando si nota che un gatto smette di toilettarsi, che è molto spesso sintomo di malessere o di qualche patologia sottostante.
di Piero Serroni e Arianna Braca