Cala il sipario sulla prima edizione del Festival della Follia.
Un progetto nato da un idea di Marcello Veneziani e realizzato grazie alla perseveranza e all’energia di 3 giovani talenti, Federica Veneziani, Gianluca Veneziani e Giusi Pasculli, che hanno saputo aggregare risorse e competenze.
Da Crepet e Veneziani, da Vittorio Sgarbi a Pupi Avati, con Paolo Nori a chiudere le danze, molti i nomi illustri che hanno animato le giornate della Follia teramane, tra convegni, arte, mostre, dibattiti, performances.
La rassegna tenutasi dall’11al 14 settembre, dedicata al tema della follia nelle sue tante declinazioni: dall’arte alla letteratura, dalla scienza al cinema passando per la filosofia, ha registrato un notevole successo di pubblico per tutti gli appuntamenti previsti.
Il primo incontro è stato con lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet che ha dissertato filosoficamente su “Eros e follia”, lo stesso Marcello Veneziani con un interessante punto di vista su “Poesia, filosofia e follia”. Vittorio Sgarbi (l’Arte e la Follia) e Pupi Avati (commenti al film “il papà di Giovanna”) che hanno fatto registrare il tutto esaurito.
All’Auditorium San Carlo il critico d’arte – alla luce della sua “folle” intuizione di ideare il Museo della Follia a Mantova – ha guidato il pubblico presente in un excursus sulla follia “come oggetto o ragione della pittura”. Sala piena anche per Pupi Avati che, insieme al regista teramano Marco Chiarini, ha dialogato con il pubblico raccontando l’influenza che il tema della follia ha avuto nella sua produzione cinematografica. A seguire la proiezione di uno dei suoi capolavori cinematografici,“Il papà di Giovanna” girato nel 2008 (tra l’altro nomination al Leone D’Oro nel 2008, Coppa Volpi a Silvio Orlando per la migliore interpretazione maschile). In chiusura un ultimo ospite d’eccezione, lo scrittore e interprete emiliano Paolo Nori, autore tra l’altro dei “Repertori dei matti” della città di Bologna e della città di Milano. Autore poliedrico e mai banale, Paolo Nori è stato il protagonista dell’incontro “Repertorio delle città dei matti: Il campanilismo della follia”. Molto visitata in tutte le giornate del festival, la mostra d’arte contemporanea “Qui solamente pochi, forse neppure i veri” allestita in alcuni spazi esterni dell’ex Ospedale Psichiatrico di Teramo e curata da Giuliana Benassi.
L’esposizione ha raccolto e proposto i lavori di sette artisti (i teramani Vincenzo Core & Fabio Scacchioli, Paolo di Giosia, PierGiuseppe Di Tanno e Fabio Sclocchini, insieme a Emiliano Maggi e Corrado Sassi) che spaziano dalla scultura alla fotografia, dalla performance alla video installazione.
Non meno interessanti i due convegni scientifici con tante personalità locali e nazionali, il primo sulla storia e il futuro dell’ex Ospedale Psichiatrico di Teramo, il secondo dedicato alla “Follia al femminile: dall’esclusione alla cura”.
Importante la tavola dei relatori, con ospiti gli psichiatri Cesario Bellantuono, Domenico De Berardis, Massimo Di Giannantonio, Giovanni Martinotti, Giampaolo Perna, Nicola Serroni, Alessandro Valchera, che hanno approfondito gli aspetti psicologici e sociologici della figura femminile, oscillante tra un’immagine idealizzata “materno-sacrificale” e quella, spesso svalutata, “erotico-diabolica”.
“A Teramo è stato posato il seme della follia – è il pensiero conclusivo sul Festival, dell’ideatore Marcello Veneziani – la speranza concreta è che diventi una pianta, la sana pianta della pazzia, e che attecchisca anche altrove in Italia, come ‘zizzania’ capace però di dare buon frutto”.
TRA LOCALE E NAZIONALE – Vanto del Festival è aver coinvolto nella manifestazione sia grandi personalità a livello nazionale, come gli autori sopra citati, che artisti, studiosi e docenti del territorio teramano, dagli artisti su indicati a tutti i relatori della tavola rotonda “Storia di un manicomio” fino agli psichiatri presenti al convegno scientifico “Follia al femminile: dall’esclusione alla cura”. L’obiettivo degli organizzatori era appunto favorire un sempre maggiore coinvolgimento delle eccellenze locali, accogliendo spunti, proposte e idee che contribuiscano ad arricchire il contenuto del Festival e a rendere Teramo centro culturale della Follia.
IL FESTIVAL DELLA FOLLIA – Il Festival della Follia nasce da un’intuizione di Marcello Veneziani, realizzato con il sensibile contributo della Fondazione Tercas e il patrocinio della Città di Teramo, grazie alla felice intuizione dell’assessore alla Cultura Francesca Lucantoni, che ha seguito tutte le fasi dell’intera manifestazione.
La direzione artistica è stata curata da Federica Veneziani, Gianluca Veneziani e Giusi Pasculli, in collaborazione con la Neo Comunicazione di Teramo.