Orzo e diete ipocaloriche: Per le persone in sovrappeso che necessitano di seguire un regime alimentare a basso tenore calorico l’orzo è un alleato in più. Ha, infatti, la capacità di offrire un senso di sazietà che aiuta a resistere alle tentazioni. Il marito va alle fibre
che contiene, inattaccabili dai succhi digestivi, in particolare al betaglucano. Questo, essendo idrosolubile, si gonfia formando
gel stabili e resistenti che creano volume a livello dello stomaco e tolgono perciò un po’ di appetito. Non solo, i carboidrati presenti nell’orzo, determinano nel cervello un aumento del triptofano, un aminoacido aromatico che, a sua volta, stimola l’aumento di
serotonina, un neurotrasmettitore modulatore della sazietà.
Stanchezza e ipertensione: Tra i Sali minerali contenuti nell’orzo, abbiamo già accennato alla presenza di fosforo e di potassio,
quest’ultimo in buon equilibrio con il sodio.
Anche se non è stato dimostrato che il fosforo svolga un ruolo specifico nel migliorare le prestazioni intellettuali, è vero che è un
minerale fondamentale per il buon funzionamento di cellule e tessuti del sistema nervoso. Ma le sue funzioni non si esauriscono
qui: concorre alla mineralizzazione di ossa e denti, e fa parte della struttura delle membrane cellulari ed è componente importante di diverse molecole enzimatiche e coenzimatiche. Il potassio, invece, è coinvolto in importanti processi fisiologici quali la trasmissione degli impulsi nervosi, il controllo della contrattilità muscolare e quello della pressione sanguigna. L’apporto di potassio,
infatti, riduce i valori pressori nei soggetti a rischio perché aumenta l’escrezione del sodio, contrastandone gli effetti ipertensivi. Il potassio, inoltre, concorre a mantenere la neutralità nell’equilibrio acido-basico dell’organismo evitando la comparsa di stati acidosi.
La mancanza di una sufficiente quantità di questo minerale, infine, può causare debolezza muscolare, confusione mentale e aritmie cardiache anche gravi.
Intestino pigro: Grazie alle sue fibre, l’orzo è di aiuto anche nei casi di stitichezza. La loro azione è nota: sia il betaglucano sia la
cellulosa sia i pentosani assorbono acqua a contatto con i liquidi aumentando di volume, facilitando così il transito intestinale.
L’orzo da bere: oltre ad essere un ingrediente per la preparazione di gustose e salutari pietanze, l’orzo viene da tempo utilizzato
anche come bevanda. Il processo che trasforma l’orzo alimento in orzo da bere è molto simile a quello utilizzato per il caffè: il
chicco d’orzo viene tostato in forni di torrefazione e macinato per ottenere la versione denominata, appunto, orzo macinato,
che si utilizza in casa con la normale moka oppure al bar con la macchina da espresso.
Per la versione solubile invece si estrae un liquido con acqua calda dall’orzo torrefatto, che viene poi concentrato ed essiccato con
aria calda.
Un processo estremamente naturale che permette di ottenere una finissima polvere d’orzo solubile all’istante in acqua o latte.
L’orzo bevanda può essere consumato in ogni momento della giornata, anche prima di coricarsi, poiché non contiene sostanze che potrebbero togliere il sonno come caffeina, teobromina e teofillina. Per questo motivo rappresenta una valida alternativa a Tè e Caffè.
PrimaPagina, edizione Agosto 2014 – di Dott. Anna Piersanti dietista