Il numero di allergici in Italia è in
costante aumento. Da studi statistici
recenti, in alcune regioni d' Italia
l'incidenza delle patologie allergiche
è ormai stimata quasi al 30 % e
secondo proiezioni europee entro
il 2015 la percentuale potrebbe salire
addirittura al 45%. Gli allergeni più comuni
a livello respiratorio sono pollini, epiteli
(gatto – cane ), dermatophagoides (acaro
della polvere) e muffe, e per gli alimenti:
latte, uovo, pesce, grano, arachidi. In
assoluto, nell'allergia respiratoria, i pollini
sono responsabili di sintomatologia in
circa 12 milioni di persone all'anno.
Allergici
a... tutto
Anche le allergie alimentari risultano in
costante aumento, soprattutto in campo
pediatrico
. L'aumento delle malattie allergiche è
probabilmente il risultato dell'interazione
tra geni e ambiente. Una possibile
spiegazione è sostenuta dalla cosiddetta
"teoria dell'igiene": la perdita di un contatto
continuo con stimolazioni antigeniche,
come avviene negli ambienti rurali ,
ha modificato la risposta immunitaria
favorendo la produzione di anticorpi
di tipo IgE. Anche le modificazioni
ambientali, soprattutto l'inquinamento
"outdoor" (gas di scarico delle auto, fumo,
l'ozono atmosferico e polveri sottili), e
"indoor" (aumento dell'umidità, scarsa
ventilazione,) determinano irritazione e
infiammazione delle mucose facilitando il
compito dell'allergia.
Anche lo stile di vita al quale siamo
abituati non aiuta: sin da piccoli cresciamo
in un ambiente sempre più "asettico" e
ciò può provocare disfunzioni del sistema
immunitario che non viene "allenato" a
riconoscere correttamente le sostanze
con cui entra in contatto. Questa
modificazione della reattività del sistema
immunitario porta alla produzione di
particolari anticorpi ( IgE ), responsabili
della sintomatologia che caratterizza le
malattie allergiche.
I campanelli d'allarme patognomonici
sono diversi a secondo dell'apparato che
prendiamo in considerazione. Rinite con
scolo e prurito nasale, starnuti a salve,
congiuntivite, tosse resistente alle comuni
terapie, asma, difficoltà respiratoria,
tutti sintomi riferiti ad allergia verso
sostanze inalanti. Dolori addominali,
epigastralgia, vomito ripetuto, enterite
cronica, mancata crescita, dermatite
eczematosa, manifestazioni ponfoidi con
localizzazione migrante che scompaiono
spontaneamente, intensamente
pruriginosi (orticaria) sono i sintomi
più frequenti che possono ricondurre
ad allergie e/o intolleranze alimentari, o
patologia da contatto.
Per ogni tipo di malattia allergica appare
evidente come una diagnosi precoce
e un trattamento adeguato risultino
fondamentali nella gestione del paziente.
A questo riguardo è utile ricordare
l'importanza di rivolgersi a centri ospedalieri
specializzati nella diagnosi e nella cura
delle allergie, dove poter affrontare, con
prove allergometriche, un iter diagnostico
specifico. Per poter eseguire la diagnostica
allergologica non c'è limite di età. Prick Test,
Patch test Breath Test sono le prove più
semplici che portano a una diagnostica
nel 90% dei casi. E' bene sapere che per
la diagnosi di intolleranza alimentare stanno
sempre più dilagando test approssimativi,
fantasiosi, magici e di moda, che non hanno
alcun fondamento scientifico e che, pur
essendo molto diffusi e pubblicizzati, non
sono approvati dalle Società Scientifi che
di Allergologia, o dalla Federazione degli
Ordini dei Medici, ma mietono sempre un
maggior numero di incaute vittime. Queste
metodiche sono sempre inefficaci, ma in
alcuni casi possono anche essere non sicure
e persino dannose, in quanto possono
ritardare una diagnosi corretta e quindi
l'applicazione dei provvedimenti terapeutici
più idonei.
Con questi test spesso si evidenziano delle
presunte allergie o intolleranze a molteplici
alimenti e sulla base dei risultati vengono
prescritte diete approssimative, rigide
e talora prive del necessario apporto
calorico e/o vitaminico. Rientrano in queste
metodiche il test leucocitotossico, i test di
provocazione/neutralizzazione, il test DRIA,
VEGA, SARM, la kinesiologia applicata, la
biorisonanza, l'analisi del capello, e tanti altri,
che non saranno mai eseguiti in strutture
convenzionate, ma solo privatamente.
All'inizio dei primi sintomi allergici è
consigliabile parlarne con il proprio medico
di base o con il pediatra di libera scelta
e rivolgersi a strutture ospedaliere di
riferimento in cui esercitano specialisti in
grado di guidare una diagnostica corretta
e prescrivere una terapia appropriata
farmacologica, desensibilizzante, o
dietologica.
Di malattia allergica si può guarire, basta
riconoscerla e curarla correttamente.