Forse non tutti sanno che esistono fondi regionali ed europei dedicati alla scuola, che potrebbero essere utilizzati come già
qualcuno nella nostra regione fa.
Funziona così: si redige un bando, sul sito dedicato all’istruzione che ogni scuola conosce, in cui già a primavera si chiede personale docente per la materia o le materie x.
Durata ad esempio tre mesi cioè giugno luglio agosto si ottiene la disponibilità del fondo e per magia avviene quello che in questa città non è mai avvenuto!!!!!
I bimbi dopo la chiusura dell’anno scolastico si recano negli edifici appena lasciati, vengono accolti da nuovi temporanei insegnati e passano ore spensierate svolgendo attività ludico ricreative.
La realtà appena descritta non avviene in un paese del nord Europa all’avanguardia nella politica sociale, ma in una città vicinissima a noi : l’Aquila, così come anche in alcuni centri più piccoli della stessa provincia.
La prima esperienza di questo tipo, originatasi ormai qualche anno fa, ha potuto usufruire dei tanto nominati fondi post terremoto ma negli anni a seguire dei fondi sopradetti.
Alla chiusura dell’anno scolastico 2014/2015 la scuola media Dante Alighieri di L’Aquila ha destinato i fondi richiesti, alla “scuola estiva”, tenuta nei locali medesimi per un arco di tempo impensabile, metà giugno primi di settembre, in cui i bambini di fascia 5/13 anni potevano frequentare materie come inglese, con insegnante madre-lingua, uno strumento musicale, attività motoria e attività artistica. Orario 8.30/17.00.
Tale iniziativa prevedeva in origine un numero chiuso per 100 bambini esteso poi a 200 viste le numerosissime e insistenti richieste.
Ma ciò che è ancora più incredibile è stato il contributo versato da ogni genitore : 10€.
Ora lo spunto per la riflessione è davvero invitante…conosco persone che come me o con impegni maggiori dei miei non sa letteralmente dove sbattere la testa per intrattenere e sorvegliare i propri figli durante tutto il lunghissimo periodo estivo…
Ma davvero era così difficile e periglioso per i nostri amministratori portarci a conoscenza di tali utilissimi fondi e destinarli al benessere di tutte le famiglie?
Cosa c’è di più importante dei nostri figli e dell’attenzione a loro rivolta?
Chi di noi non pagherebbe contributi irrisori per sapere i figli al sicuro e in buone mani in ambienti che già conoscono?
Tutto rimarrà un grande mistero.
Chi non riesce a lavorare nell’insegnamento, chi ha voglia di fare troverebbe una collocazione sicuramente temporanea ma formativa, si verrebbe pagati per passare delle ore insegnando serenamente senza le inevitabili pressioni che il meccanismo scolastico innesca nella difficile quotidianità dell’istruzione.
Chi al contempo è preso da inevitabili impegni lavorativi, vivrebbe l’estate con meno angosce e con un notevolissimo risparmio economico a vantaggio della famiglia.
L’Italia è uno strano paese… I mezzi per migliorare le cose esistono ma le buone notizie viaggiano sempre in incognito.
di Sara Angelini