Brutti segni. Spiacevoli gli atti di delinquenza che si verificano da tempo al cimitero di Cartecchio. Furti che addolorano, non solo chi li subisce ma tutta la collettività. Sono tempi tristi quelli in cui viviamo e ci sono episodi sui quale vale la pena riflettere. La crisi non risparmia neanche i defunti. Questo si verifica
anche a Teramo, e in un’Italia sempre più disorientata. Nel mirino dei ladri, oggetti di modesto valore commerciale: fiori, portavasi, la luce votiva e persino i ricordi donati dai familiari, ma non è tutto; i furti avvengono anche nel piazzale del parcheggio, di fronte all’ingresso del cimitero, alle macchine in sosta anche per un breve periodo. E’ il segnale di un disagio economico che sta toccando il fondo. “Abbiamo chiesto l’installazione di telecamere per la videosorveglianza- commenta la titolare di uno dei sei negozi di fiori della piazzola all’esterno del cimitero – perché in questo momento non c’è angolo del paese che può dirsi al sicuro da furti”. C’è chi salta subito alle conclusioni: “devono provenire da mani straniere” ma non si può escludere nulla,. Il lavoro che manca, le tasse che aumentano, i tagli già fatti e quelli ancora da fare, per chi si trova in difficoltà le soluzioni momentanee o finali sono state, spesso, il suicidio, il furto o la protesta pubblica. Occorre una seria riflessione su un sistema da riformare, che riporti l’attenzione sulle persone, nel frattempo si spera che siano prese al più presto, da chi di competenza, misure che possano rassicurare coloro che vanno a pregare sulle tombe dei propri cari.