Il percorso giuliese verso nove forme di rapporti fra cittadini e pubblici poteri sembra avviarsi verso vette, forse, per certi versi,
persino inattese.
L’Assemblea cittadina svoltasi IL 12 febbraio al Kursaal ha dimostrato tante cose che noi avevamo già da lungo tempo preconizzato.
Non perché siamo bravi, ma solo perché conosciamo le esperienze di democrazia partecipativa che si sviluppano in tutto il mondo occidentale da decenni e sappiamo che la democrazia è possibile.
Il Comitato di Quartiere del Lido ha organizzato una pubblica assemblea di Quartiere per discutere su due problematiche di grande interesse e di forte impatto sulla vita cittadina: la sicurezza e la riqualificazione del Lido.
Su questo secondo punto, in particolare, il Comitato parte da esigenze trasversali e collettive non ultime quelle che riguardano la fruizione della città anche da parte dei diversamente abili. Ha aperto un dibattito complesso su tematiche importantissime che non si è concluso perché si è solo avviato con la concorrenza di idee diverse, tutte valide e piene di spirito costruttivo.
Un fatto è certo e incontrovertibile: le questioni poste sul tappeto sono per la prima volta oggetti di pubblico dibattito anche alla presenza di amministratori del Comune (c’erano Sindaco e assessori) e le autorità preposte alla pubblica sicurezza.
È stata un’Assemblea ordinata e corretta incentrata al metodo democratico al procedimento colloquiale, inclusivo e partecipativo; vi è stato un ricco dibattito e si è accresciuto notevolmente un capitale sociale di grande qualità.
Detto questo, mi sembrano necessarie alcune considerazioni.
La serenità del dibattito ha evidenziato almeno due aspetti importantissimi:
a) buone idee e validi suggerimenti sono venuti da tutti gli intervenuti. Anche da chi, tradizionalmente polemico e incolloquiale, ha invece trovato ieri sera il giusto ambiente per esporre serenamente le proprie idee sulle questioni poste;
b) erano presenti, hanno dato il loro contributo ed hanno colloquiato con i cittadini quasi tutti i partiti che compongono il Consiglio comunale (qualcuno perplesso è rimasto silente, ma c’era…).
Per una volta (speriamo che sia la prima di una lunga serie) lo hanno fatto anche se non è il momento di chiedere voti. Mi pare un buon segnale. Mancava, si, qualche partitino, ma è solo una questione di tempo. Verranno anche loro a colloquio dai cittadini in assemblee da questi gestite, se non vogliono sparire…
Ultima questione: quanti erano ieri sera al Kursaal? Non so rispondere…A me interessano il metodo democratico e il capitale sociale che ne deriva. I “contatori di teste” presto ci daranno una corretta informazione anche sul numero dei presenti, a condizione che abbiano imparato a contare oltre i numeri 10 o 15…
Un plauso al Comitato. Bravi!