L’interruzione di gravidanza a volte è una scelta, altre volte no. Ne sa qualcosa Anna che ci racconta la sua esperienza e ricorda la sua difficoltà di maternità e di come si ritrova ad assistere a scene che le sembrano tratte da un film. E’la realtà, senza giudizio. Chi può conoscere l’esperienza di
vita altrui? Quali le scelte e le implicazioni? Un racconto il suo che, in quanto tale, ha in sè delle emozioni. “Ero in una corsia di ospedale, purtroppo per la seconda volta. La mia gravidanza si era interrotta per aborto spontaneo. Difficile descrivere quei momenti. Nessun danno permanente, i medici dicevano che a volte accade, che non pregiudicava gravidanze future. Adesso, guardo i miei bambini, le gravidanze non sono state semplici, ma tutto sommato siamo stati bene, e ricordo quei momenti con meno dolore. Resta l’amarezza di episodi che non riesco a cancellare – continua Anna – Forse il mio è solo pregiudizio, sono stata così fortunata da non essermi mai trovata nella condizione di dover scegliere. Scegliere tra la mia vita, il modo di vivere la mia esistenza e quella dei miei figli. – prosegue Anna – Un giorno, mentre ero seduta su una panchina aspettando che i pochi giorni di degenza in ospedale passassero e si colmasse quel vuoto che sentivo dentro, arriva una ragazza, giovanissima, va al bancone degli infermieri, consegna dei documenti e chiede conferma di un appuntamento. Poco dopo un’altra ragazza, anche lei consegna dei documenti che le erano stati chiesti e domanda se tutto è a posto per procedere con l’intervento la settimana successiva. Ne arriva una terza, e a quel punto capisco e realizzo. In fondo il mio cervello rifiutava la realtà. L’esperienza e la scena della terza ragazza non mi lasciano dubbi. Erano lì per abortire, infatti l’infermiera addetta, parlando sottovoce, anche se il silenzio era quasi spettrale, chiarisce alla ragazza che se non fornisce i documenti e gli esami necessari entro quella settimana, dopo non si potrà più intervenire perché si è a limite con i tempi. E l’unica cosa che continua a risuonarmi nella testa – conclude la nostra Mamma – è l’ultima frase dell’infermiera: dopo il terzo mese non è più possibile interrompere la gravidanza”.