Un libro con significative testimonianze su di lui
Nelle scorse settimane, nella collana “Saggi e Antologie”, l’editore Macabor di Francavilla (CS) ha dato alle stampe il volume “La voce nel vento. Testimonianze di vita su Renato Pigliacampo”, a cura del poeta e critico letterario Lorenzo Spurio. Il libro ripercorre la vicenda esistenziale, professionale e letteraria di Renato Pigliacampo (Recanati, 1948 – Loreto, 2015), docente universitario, poeta, saggista e attivista a favore del mondo delle disabilità sensoriali e non solo.
Non udente dall’età di dodici anni a causa di una grave forma di meningite, Pigliacampo si laureò in Pedagogia all’Università “La Sapienza” di Roma, specializzandosi poi in Psicologia. Psicologo dirigente dell’ASL, professore universitario, fu fine letterato, poeta, romanziere e animatore culturale. Quale saggista si occupò principalmente dell’universo audioleso con, tra le altre, le opere “Lettera ad una logopedista” (1996), “Lingua e linguaggio nel sordo” (1998), “Parole nel movimento. Psicolinguistica del sordo” (2007) e “Nuovo dizionario della disabilità, dell’handicap e della riabilitazione” (2009).
Collaboratore e fondatore di riviste, promotore culturale e fondatore del noto Concorso Letterario “Città di Porto Recanati”, ha portato negli anni, nella città rivierasca, i più insigni poeti del nostro Belpaese. Sulla sua produzione hanno scritto poeti, saggisti, giornalisti e critici di fama nazionale tra i quali Diego Valeri, Cesare Zavattini, Giorgio Bàrberi Squarotti, Gian Mario Maulo, Rosa Berti Sabbieti, Remo Pagnanelli, Luigi Martellini, Guido Garufi, Lea Ferranti, Leonardo Mancino, Gastone Mosci.
A otto anni di distanza dalla sua morte, il critico letterario Lorenzo Spurio, che lo conobbe e collaborò con lui in vari progetti negli ultimi anni, con il beneplacito della Famiglia, ha deciso di dedicargli il presente volume che contiene importanti testimonianze sull’uomo Renato Pigliacampo a firma di Lucia Bonanni, Tiziana Bonifazi, Luigi Mario Bove, Pietro Carenza, Donata Chiricò, Ida Collu, Piero Crispiani, Rosanna Di Iorio, Mirella Franco, Guido Garufi, Rosanna Giovanditto, Antonio Sgaramella, Umberto Vicaretti e Bonifacio Vincenzi.
I vari approfondimenti critici e ricordi dei vari autori forniscono al lettore un panorama ampio e multidisciplinare dell’uomo Renato Pigliacampo strenuamente impegnato nelle sue tante attività e nella difesa di importanti battaglie sociali. Arricchisce l’opera la traduzione di Donata Chiricò dal francese all’italiano del testo “Il sordo-muto” (1857) di Pierre Pélissier (1814-1863), poeta sordo francese che sin da giovanissimo insegnò nella Scuola Imperiale per sordomuti. Il suo è un omaggio a Pigliacampo a memoria della loro fertile corrispondenza.
Il “Guerriero del Silenzio”, come venne appropriatamente definito Pigliacampo da Mirella Franco (qui presente con un suo contributo), ci viene offerto nella sua grande umanità di essere contemporaneo e nella complessità di intellettuale versatile e prolifico, sul quale la rilettura e lo studio, per una maggiore conoscenza e diffusione, si pongono ora come necessari. Questo volume, che è una raccolta di testimonianze e di ricordi su di lui, va in questa direzione. In nessun modo il curatore e l’editore hanno inteso operare un procedimento commemorativo ma semplicemente restituire, seppur in forma di pillole, la grandezza di uomo e di una mente il cui impegno e la cui vocazione alle Lettere ha contraddistinto l’intero percorso su questa terra.
Nella seconda parte dell’opera viene offerto un percorso antologico della sua vasta opera poetica che esordì nel 1976 con l’opera “Anni, anni che vanno” prefata da Alberto Pantana. Il volume propone una serie di liriche scelte tratte dalle sue opere maggiori: “Poesie” (1971), “Canti del mio silenzio” (1973), “Dal silenzio” (1981), “Radice dei giorni” (1986), “Adobe” (1990), “Canto per Liopigama” (1995), “Ascolta il mio silenzio” (1999), “L’albero di rami senza vento” (2006) fino alla sua ultima opera poetica “Nel segno del mio andare” (2013). Ricordiamo, altresì, che Renato Pigliacampo fu anche narratore dando alle stampe, oltre a raccolte di racconti, due romanzi: “Il vergaro. Storie di contadini nella terra di Leopardi” (1999) e “Non oltre le porte del sole”, orgogliosamente terminato prima che la malattia lo colse e pubblicato postumo nel 2018 a cura del figlio Marco.