Domenica 6 e lunedì 7 maggio nove milioni di cittadini sono stati chiamati a votare per il rinnovo delle amministrazioni di 1.025 comuni italiani. Per quanto riguarda Teramo, le cittadine interessate sono state sei: Martinsicuro (sindaco uscente Di Salvatore), che presentava ben quattro liste, Bisenti (De Luca), Crognaleto (D’Alonzo), Penna Sant’ Andrea (Fabri), Pietracamela (Di Giustino) e Valle Castellana (Esposito). MARTINSICURO –
Andrea Buonaspeme della lista civica Cambiamo insieme, appoggiata dal centrosinistra, ha le idee chiare su quello che non ha funzionato, e con riferimento alla giunta Di Salvatore – che non si è ricandidato – spiega: “Abbiamo avuto cinque anni di non-sicurezza e di mancato sviluppo del settore turistico. Per questo abbiamo intenzione di istituire una ‘vigilanza di prossimità’, con vigili di quartiere che facciano da tramite tra il cittadino e il Comune”. Pur inizialmente riluttante a rilasciare dichiarazioni, lo sfidante Francesco Tommolini (Lega Nord) rispondeva che “in tempo di vacche madre non si possono illudere i cittadini promettendo opere faraoniche, ma bisogna puntare alla manutenzione del territorio. Personalmente, riteniamo dipoter attingere da vari fondi – comunali,regionali e quelli europei inutilizzati – per puntare su un potenziamento degli organici di polizia e una forte lotta alla criminalità e all’immigrazione clandestina”. Gli altri candidati in corsa sono stati Paolo Camaioni (Città Attiva) e Massimo Vagnoni (Progetto Comune).
BISENTI – Per un sindaco che non si ricandida, un ex sindaco ed un ex vicesindaco pronti a contendersi il “trono” della nuova giunta. Il consigliere uscente di minoranza Enzino De Febis (lista civica La Fonte) intende riprendere il discorso da dove era stato interrotto: “Cinque anni fa, da sindaco avevo lasciato soldi che non sono stati spesi. Vorrei attingere da questi fondi per promuovere percorsi di riqualificazione artistica e il recupero di una struttura scolastica, che crei anche posti dilavoro”. Lo sfidante Marcello De Antoniis (Bisenti che vogliamo) ha puntato invece sul turismo e i giovani: “Fondamentale è promuovere in maniera diversa i nostri prodotti tipici, ma anche essere più vicini alle esigenze dei giovani e di chi è più in difficoltà. Per questi vorremmo realizzare un nuovo sportello informatico”.
PIETRACAMELA – Rivendicazione di tipo “tecnologico” quella presentata da Antonio Di Giustino, sindaco uscente e candidato con la lista Insieme per Pietracamela : “Abbiamo assistito la popolazione digitalizzando tutto il borgo – spiega – senza contare i lavori pubblici di riqualificazione e quelli per mantenere attiva la cabinovia”. L’altro candidato, Paolo di Furia (lista Intersemoli), sottolineava l’intenzione di “assistere la popolazione più anziana, che è la maggioranza, e di lavorare per la ricostruzione post-terremoto”, senza dimenticare l’importanza di “riportare Pietracamela al proprio posto, come leader tra i paesi di montagna”
CROGNALETO – Sempre a proposito di montagna, il sindaco uscente Giuseppe D’Alonzo, con la lista civica chiamataTrasparenza e Serietà su “mandato” del Partito Democratico, spiega: “Noi vorremmo ‘fare squadra’ con i Comuni vicini con l’interesse di salvaguardare la montagna, che ha un ruolo centrale. Per il resto, rivendico l’attuazione del vecchio programma per un buon 70 %, nonostante il sisma e le varie alluvioni”. Pietro Ceci, candidato con la lista Montagna Viva, precisava di non essere appoggiato dal Pd (pur essendone stato tesserato per tutto il 2011) e attaccava l’eccessiva personalizzazione dell’ultima amministrazione: “A Crognaleto, Pd significa ‘partito D’Alonzo’, e ogni avvenimento era a vantaggio suo e non della collettività. Io, quando fui sindaco di questo paese, non aumentai neanche una tassa, anche in presenza di tagli da parte della Regione”.
PENNA SANT’ ANDREA – Antonio Fabri il sindaco uscente ha presentato la lista Un impegno per il futuro: “Ritengo di aver mantenuto gli impegni anche più di quanto inizialmente promesso, per questo mi sono riproposto con l’intenzione di puntare alla ricostruzione del centro storico, mediante l’utilizzo di fondi pubblici e privati”. Lo sfidante Emidio Degnitti (Progetto Futuro), invece, con riferimento alla raccolta differenziata spiegava come Penna sia “il fanalino di coda” del territorio teramano, e aggiungeva che “il patrimonio culturale versa in stato di abbandono. Nel nostro progetto di rinnovamento, vorremmo riqualificare la rete urbana della Val Vomano e installare ripetitori wi-fi nei giardini del paese, senza dimenticare il centro storico e le esigenze di ricostruzione”.
VALLE CASTELLANA – Vincenzo Esposito, oltre che sindaco uscente, è anche candidato unico. Ma quest’ultima condizione non sembra essere accolta positivamente: “Non è che sono contento di correre da solo”. Eppure, perché si abbiano elezioni di questo tipo, un motivo deve esserci. “Mi piace pensare che abbiamo governato tanto bene da non aver creato alcun minimo contrasto. Quando mi presentati cinque anni fa, non feci promesse particolari, ma dissi solo che avrei lavorato per il paese, e la gente lo ha visto. In anni di lavoro abbiamo avviato importanti investimenti per quanto riguarda strade, piazze, scuole e impianti fotovoltaici”.