Le nuove sale-parto dell’ospedale di Teramo

SARA’ VERA GLORIA?

Inaugurate ieri mattina, in pompa magna, le nuove sale –parto all’ospedale di Teramo.

Sembra una buona notizia. Spazi allestiti con criteri moderni e funzionali, nuovi concetti di nursery e puerperio.

Tutte le istituzioni presenti al taglio del nastro: l’assessore regionale Paolucci, Il presidente della Provincia (dismessa) Di Sabatino, sindaco e consiglieri, e il “padrone di casa” il direttore Fagnano.  Giornalisti che hanno risposto all’appello e tanti curiosi a battere le mani per un reparto fresco di pittura, mentre intorno avanzano le macerie di un ospedale che ha conosciuto anche momenti di vera gloria.

Sembra una buona notizia dicevo, ma basta allargare un po’ lo sguardo per capire che non è così. Da oggi ogni bambino di questa provincia (sempre dismessa), da qualsiasi parte sia la sua casa, dovrà nascere a Teramo o, per i paesi “frontalieri”, muovere verso Pescara.

Con la chiusura dei  punti nascita di Atri e Giulianova, saranno tutti teramani per ” ius soli “.

La questione Sanità Pubblica sta andando verso la più rovinosa rottamazione della storia repubblicana. Una Sanità pubblica, il concetto più alto di civiltà, che tutto il mondo ci ha invidiato, sta crollando sotto la logica ottusa dei tagli a prescindere, perdendo di vista il principio costituzionale da cui proviene.  Sarà vera gloria?

Non credo possa esserci gloria nella distruzione di un principio giuridico e sociale che garantisce a tutti i cittadini, di ogni fascia o estrazione, l’accesso ad una buona salute e a buone cure.

Ogni azione, pubblica o privata dovrebbe avere come criterio di valutazione le ricadute e i benefici sulla società, ma questo concetto è scomparso da anni, da quando una visione distorta di “mercato” e liberismo  ha elevato a obiettivi primari i privilegi della moderna Versailles.

di Mira Carpineta – PrimaPagina edizione Ottobre 2015