L’IMPORTANZA DELLE VERIFICHE

gslagaPer il Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Arturo Diaconale, la pubblicazione di documenti amministrativi dell’Ente da parte di un periodico mensile teramano, è un fatto non soltanto in sé scorretto, ma anche lesivo nei confronti di impiegati, tecnici e maestranze, che quotidianamente affrontano con professionalità,

serietà e passione il loro lavoro di conservazione della biodiversità, di salvaguardia degli equilibri naturali, di difesa del territorio dalle speculazioni di ogni genere e a sostegno alle attività umane sostenibili. La scorrettezza, secondo il presidente, consiste nella pubblicazione in maniera parziale di atti riservati che, proprio per la loro parzialità, costituiscono un’oggettiva lesione dell’immagine dell’Ente e che si riferiscono ad un’ispezione ministeriale che rientra nella prassi normale degli organi di controllo degli Enti Parco italiani, i cui atti amministrativi si svolgono sotto il più stretto ed assiduo controllo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed oggi, in regime di spending review, sotto quello della Corte dei Conti. “Gli Enti esaminati – spiega Arturo Diaconale – forniscono, secondo le procedure previste, le relative contro-deduzioni, nella piena osservanza delle normative di riferimento. Ciò si inquadra, ad ogni buon conto, in un decennio di attività intensa, qualificata e talmente positiva da far sì che lo stesso Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga sia guardato a livello nazionale, come un modello di buone pratiche. Basti pensare ai sette progetti Life in corso, all’incremento lavorativo di tanti professionisti selezionati attraverso procedure pubbliche, al consolidamento dei presidi agroalimentari, alle opere di ingegneria naturalistica, al processo partecipativo con le comunità locali che, avviato con l’obiettivo della mitigazione del conflitto con le attività zootecniche, si va consolidando quale metodo di governo del territorio. Ancora, si pensi all’assistenza agli agricoltori per la salvaguardia delle colture tradizionali, al sostegno a società consortili per il contenimento del cinghiale, al rilancio turistico culturale di aree di alto pregio naturalistico, di concerto con le istituzioni locali”. Ma cosa si evince, dalla pubblicazione dei documenti “incriminati”? “Innanzitutto una disinformazione tesa a strumentalizzare delle verifiche che nulla hanno eccepito sull’amministrazione del Parco. Negli anni, molte norme sono cambiate, così come nuove procedure vanno applicate, ma sono evoluzioni di un sistema in continua ricerca per migliorare e valorizzare le potenzialità e le risorse di un territorio tutelato. La pubblicazione di dati parziali, che non sono completati dalle modifiche introdotte o in fase di introduzione, danno un’idea falsata del lavoro svolto e in fase di svolgimento, ma soprattutto danneggia e offende l’operato di tante persone che vi si dedicano con passione e competenze. Come giornalista – sottolinea Diaconale – rifiuto l’idea di querelare un giornalista, ma la distorta pubblicazione di una normale attività ispettiva richiede una risposta chiarificatrice all’insegna della massima trasparenza e per il rispetto verso i lavoratori e le maestranze che ogni giorno sono impegnate nella salvaguardia di un patrimonio naturalistico, economico e culturale di tutti”. Proprio per ribadire l’importanza di una informazione completa all’insegna della totale trasparenza, il Parco aveva promosso a Teramo, martedì 26 novembre, presso la sala San Carlo del Museo Archeologico, un incontro pubblico, al quale avrebbero preso parte anche alcuni sindaci e cittadini del territorio del Parco, ma l’incontro è stato rimandato a causa di una copiosa nevicata che ha costretto gli operatori e i sindaci a dare priorità all’emergenza meteo. ” Il dibattito comunque si farà perché è importante ristabilire un’informazione corretta sull’argomento. Mi auguro – ha concluso il presidente Diaconale – che all’incontro partecipi anche chi ha firmato l’articolo in questione».

di Mira Carpineta