Si conoscono da sempre, sono cresciuti insieme, hanno trascorso anni, fianco a fianco, impegnati nelle esperienze più diverse, hanno calcato il palcoscenico di molte rappresentazioni teatrali in ruoli che non si “incontravano” mai, ma il loro rapporto non era andato mai oltre un’amicizia pacata e serena, niente di particolare, non oltre il “ciao”. Non si sono cercati, nessuno dei due aveva un pensiero speciale per l’altro. Poi, all’improvviso, si sono trovati. Uno stare
vicini, il loro, fatto di silenzi, un cercarsi con lo sguardo e un raggiungersi subito dopo, lasciare il posto a fianco per l’altro e poi LUI “Ti voglio bene” e LEI “Anch’io ti voglio bene”, parole semplici, naturali ed antiche per suggellare il loro “stare insieme”. Sono una coppia affiatata e un po’ esclusiva con il loro amore fatto di piccole tenerezze, il braccio di LUI sulle spalle di LEI, il braccio di LEI che circonda la vita di LUI, un bacio sulle guance, un abbraccio tenero e caldo. Io li guardo e avverto una profonda emozione e nella sfera magica che li circonda io non posso e non voglio entrare, anzi, mi sento di troppo e a disagio perché avverto che sono momenti privati, unici e soltanto per loro. LUI l’aiuta a togliersi la giacca e gliel’appende, LEI gli passa una mano leggera come un soffio sulla fronte sussurrando “Come stai?”. LUI le dedica una canzone ma la ammonisce “Adesso non ti commuovere però” perché non vuole vederla piangere. LUI è geloso, anche del suo passato e se gli capita tra le mani una foto di LEI vicina ad un altro, gliela mostra con una frase lapidaria “Cos’è sta storia?”. LUI è così, un po’ all’antica, ma molto fedele e se una ragazza gli si accosta per dargli un bacio, si scosta bruscamente con un “Ma io sono fidanzato!!”. Anche LEI reclama il possesso dell’altro e non fa mai nulla che possa contrariarlo e se durante una rappresentazione teatrale le capita di dover abbracciare un altro protagonista, si mostra un po’ riluttante e rivolta a LUI dietro le quinte lo tranquillizza “E’ per finta!”. La loro spontaneità, la loro semplicità e genuinità sono al di sopra di ogni perbenismo, di ogni falsa riservatezza al punto che una calda sera d’estate, di fronte a parenti ed amici, LUI le fa una proposta “Mi vuoi sposare?” e LEI dopo qualche secondo di esitazione (d’altra parte che donna sarebbe se non facesse un po’ la ritrosa?) “La mia risposta è SI”. La felicità sprizza dai loro occhi e tutto di loro sorride. Che poi, dopo neppure un’ora, si stava già facendo la lista degli invitati … beh! … teniamocelo per noi … altrimenti roba da far venire un colpo ai consuoceri! LUI è felice, LEI è felice, questo conta. Ah, dimenticavo, ma è una sottigliezza, un nulla …, LUI e LEI sono persone Down che hanno affermato e continuano ad affermare il loro amore, il loro diritto all’amore, che non è un amore diverso, ma sempre lo stesso, quell’amore universale che colpisce quando meno te l’aspetti e senza tener conto dell’età, del sesso e di ogni possibile sindrome. di Annamaria Ponziani