MA COSA AVRA’ PEPPA PIG?

peppapigChiunque abbia l’occasione di frequentare un bambino in tenera età (3-5 anni o

anche meno), non può fare a meno di entrare in contatto con un personaggio che risveglia una certa curiosità in modo direttamente proporzionale alla sensazione di “banalità”.

Eppure Peppa Pig, a volte, può riuscire là dove noi, in qualità di adulti di riferimento,potremmo risultare mancanti.

Si tratta di una maialina di 5 anni che vive con la sua famiglia, composta da Papà e Mamma Pig e fratellino George. Ogni tanto compaiono Nonno e Nonna Pig. Attorno alla famiglia Pig ruotano zii, cugini, amici e conoscenti, ognuno con ruoli ben definiti e distinguibili immediatamente, anche dai bambini più piccoli (Madame Gazzella è la maestra di Peppa, Dottor Orso Bruno cura gli abitanti malati, Signor Toro comanda i lavori della strada, Capitan Cane è il marinaio che ha girato il mondo, Signor Elefante il dentista..etc..). I personaggi colpiscono subito per un tratto distintivo: riescono a coniugare caratteristiche umane (sono vestiti, mangiano a tavola, si addormentano nel letto, parlano e affrontano i problemi quotidiani) con quelle squisitamente “animali” che ricordano costantemente a chi guarda la loro natura (tutti i Pig accompagnano le conversazioni con un sonoro grugnito e amano saltare su e giù nelle pozzanghere di fango). E su questa felice coniugazione segnano un punto a loro favore rispetto a noi adulti, che spesso dobbiamo risolvere un conflitto per trovare un compromesso possibile tra la nostra parte “animale” (le emozioni e il corpo che le registra) e quella “razionale” (la mente che non sempre riesce a contenerle). Ai bambini però il messaggio arriva chiaro: questa coniugazione può e deve essere fatta perché fa stare meglio e più felici. La famiglia Pig, infatti, è felice!

Un bambino questo riesce capirlo, soprattutto se tutto si svolge in un “tempo” che lui può percepire.

Gli episodi in cui il cartone animato si articola sono brevi, durano circa 5 minuti, un tempo adeguato perché un bambino in età prescolare possa rimanere attento e seguire i passaggi della vicenda dall’inizio alla fine. Il fatto, inoltre, è sempre molto chiaro e strutturato in modo “prevedibile”, dove c’è un inizio, una parte centrale e una fine e questo risulta essere rassicurante per il bambino, che può rendersi conto anche da solo di ciò che vede. Le storie sono sempre a lieto fine per tutti i personaggi, che generalmente imparano qualcosa dalla vicenda e, naturalmente, con loro impara anche il bambino che guarda. Inoltre, colpisce il linguaggio delle immagini utilizzato: Peppa Pig è così semplice nel suo aspetto che sembra quasi essere disegnata dal bambino stesso.

Se mettiamo insieme questi aspetti finora menzionati, capiamo bene come sia facile per il bambino identificarsi con questo strano personaggio.

Che riesce a “giocare” e ad “usare” la sua parte animale, spontanea quanto autentica, senza entrare in conflitto e che sembra perfettamente consapevole che, semmai, i compromessi bisogna sforzarsi di cercarli (faticosamente) per altri motivi. Chi tra noi adulti è così bravo?

PrimaPagina edizione APRILE 2014 – di Anna Di Tullio