MA LA GUARDIANI LO SAPEVA O NO?

Sulla rinegoziazione tra Comune e Banca Tercas, l’iniziativa personale del sindaco scatena l’ennesima lotta intestina della

maggioranza

Sospesa la delibera sulla rinegoziazione dei tassi, richiesta da Banca Tercas per il servizio di Tesoreria del Comune, non si spegne l’eco della discussione in Commissione.

Nonostante le dichiarazioni dell’Assessore , sono in molti ad aver avuto forti dubbi sullo svolgersi della trattativa di cui il Sindaco si è assunto la piena responsabilità.

La vicenda inizia a settembre scorso quando la banca chiede di rivedere la convenzione sul servizio di Tesoreria che svolge per il Comune, allo scopo di rinegoziarne i tassi e che comporterebbe per il Comune  un aumento di spesa da 15.000 a 300.000  € a fronte di un anticipazione di cassa stimata in 14 milioni di € al netto degli stipendi.

La banca ipotizza, in caso contrario, la rescissione del contratto. 

A febbraio, senza aver richiesto alcun parere legale, il Sindaco tratta direttamente con la banca e porta in Consiglio la decisione,  con l’apparente beneplacito dell’assessore al Bilancio. Apparente perché l’impressione che molti consiglieri hanno avuto è stata esattamente del contrario.

L’assessore Guardiani, attaccata dall’ex assessore Di Sabatino, ha dichiarato di essere a conoscenza dell’iniziativa del sindaco, ma ha anche aggiunto di “aver  commesso l’errore di fidarsi” e di non essere più disposta a subire un “commissariamento”.

Queste dichiarazioni sono alla base dei dubbi che i molti presenti hanno espresso, avallati delle dichiarazioni del sindaco che “se ne assumeva la piena responsabilità”. Ma allora Guardiani lo sapeva o no? Inoltre la rescissione eventuale del contratto è prerogativa dell’ente Comune e non della banca e quindi l’assenza di un parere legale prima dell’azione è sintomo, secondo il capogruppo Pd, Gianguido D’Alberto di “superficialità e approssimazione dell’amministrazione”.

Per Maria Cristina Marroni e Fabio Berardini  le dichiarazioni dell’assessore Guardiani  non sono state abbastanza convincenti e hanno lasciato spazio a forti dubbi.

Chiara invece la posizione di Dodo Di Sabatino che ha anche dimostrato, semmai ce ne fosse stato bisogno, la fragilità di una maggioranza sempre più lacerata e in conflitto.