L’incontro con Mariagrazia “Mitsu” Petrino è avvenuto alla presentazione della sua prima pubblicazione, Maru Maru strips, edizioni Inkiostro. Nata a Giulianova nel 1976, si presenta descrivendo innanzitutto la sua passione sfrenata per tutto il mondo dei manga giapponesi, dai quali prende ispirazione e che rappresentano un elemento
fondamentale della sua formazione, non solo artistica. Credere nella propria passione è il tratto fondamentale di ogni artista, e come tutti i suoi colleghi ha la necessità di comunicare un messaggio, molto semplice: i bambini hanno il diritto-dovere di ridere e lei ce la mette tutta. La sua visione è contemporanea, ma contaminata da elementi fantastici, un grande sforzo di sintesi in cui la risata scaturisce da situazioni surreali comunicate solo attraverso la forza del segno grafico. Nessun supporto linguistico, solo trascrizioni onomatopeiche, uno strumento universale che ha un significato più profondo di una casuale scelta stilistica. La sua professione di educatrice nella scuola primaria le ha offerto una posizione privilegiata per l’osservazione del mondo infantile. La prima cosa che racconta è la mancanza di spensieratezza dei bambini che, evidentemente, non sono risparmiati dal clima di preoccupazione e sfiducia trasmesso dal mondo adulto. Un altro motivo di rifl essione, derivato sempre dalla sua esperienza scolastica, è la difficoltà nell’inserimento dei bambini stranieri che non ricevono il supporto necessario per affrontare il percorso educativo. Mariagrazia osserva tutto questo e, forse incosciamente, crea un fumetto che possa essere letto da tutti, senza distinzione di lingua e con un unico obiettivo, provocare la risata dei piccoli lettori. Lei definisce incoscia la sua ispirazione, forse si tratta di istintiva empatia verso il proprio lettore. Il disegno è la sua passione di bambina, ma il percorso formativo l’aveva portata lontano dalla possibilità di farne un mestiere. Grazie alla Scuola Adriatica del Fumetto diretta da Rossano Piccioni, la sua creatività ha trovato il posto giusto per esprimersi e forse le sta regalando anche la realizzazione visto che oggi ne è diventata un’insegnante. Le tecniche di disegno, soprattutto l’utilizzo del pennello, apprese in un ambiente professionale le hanno aperto altre porte rispetto al semplice esercizio di un hobby. La disciplina che però le ha permesso di portare a termine il suo progetto l’ha imparata lavorando proprio per Prima Pagina. Confrontarsi con il vero e proprio lavoro di redazione le hanno insegnato la mediazione e la capacità di sintesi, qualche arma in più per affrontare l’ambiente dei fumettisti, assolutamente non facile. Al prossimo festival dedicato al fumetto, il Lucca comics and games di novembre, Mariagrazia curerà uno spazio didattico dedicato ai bambini. Il draghetto Maru Maru ha ancora molta strada da fare.