MICROCREDITO E TASSI USURARI: UTILI PRECISAZIONI

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Al convegno svoltosi a Teramo il 14/11/15, sono stati affrontatati diversi argomenti, tutti ricollegabili al Microcredito, alla responsabilità del sistema bancario sulla crisi economica nazionale e territoriale e agli aspetti giuridici e processuali, civili e penali, che coinvolgono il cliente della banca vittima di usura bancaria, ovvero di altre situazioni di illegittimità da parte della banca.

Il MICROCREDITO è una possibilità di ottenere un finanziamento di una attività  di microimprenditorialità, grazie ad una garanzia pubblica.

Un fondo pubblico concede la garanzia all’istituto bancario che, in concreto, eroga il finanziamento.
Il Ministero dello Sviluppo Economico, con i decreti del 24 dicempre 2014 e del 18 marzo 2015, ha introdotto criteri di accesso significativamente semplificati e la possibilità per l’impresa di effettuare la prenotazione on line.

L’anno passato 30 milioni di euro sono stati destinati al microcredito.

I soggetti beneficiari della garanzia sono esclusivamente le imprese già costituite o i professionisti già titolari di partita IVA, in entrambi i casi da non più di 5 anni; professionisti  e imprese non possono avere più di 5 dipendenti, ovvero 10 nel caso di Società di persone, SRL semplificate, cooperative.

Ulteriori limitazioni riguardano l’attivo patrimoniale (massimo 300.000 euro), i ricavi lordi (fino a 200.000 euro) e livello di indebitamento (non superiore a 100.000 euro).
Il fondo concede la garanzia a titolo gratuito, senza chiedere alcuna commissione.
Le banche hanno una certa “resistenza” al microcredito, chiedendo ulteriori garanzie, mentre tale garanzia può essere utilizzata proprio dai soggetti non segnalati alla centrale rischi e che non hanno altre  garanzie da offrire per ottenere il finanziamento.

Il progetto del Microcredito è nuovo e probabilmente deve essere più conosciuto e diffuso, magari cercando anche di far ampliare i requisiti di accesso.
Per ottenere il finanziamento assume rilievo fondamentale il Business Plan, che costituisce la presentazione del progetto economico, la cui redazione deve essere affidata a professionisti esperti.
Il Microcredito è una iniziativa per combattere le crisi nazionale e territoriale di carattere economico, per la quale vi è anche la responsabilità del sistema bancario, grazie ad una legislazione particolarmente a favore delle banche.

La legge 108/96 ha introdotto il tasso soglia, cioè un tasso oltre il quale gli interessi si considerano usurari; inizialmente la legge fissava il tasso soglia al tasso medio applicato alla categoria di operazioni cui il credito si riferisce, aumentato della metà.  La legge 108, oltre a prevedere delle sanzioni penali, ha introdotto in ambito civile l’azzeramento degli interessi, in ipotesi di superamento del tasso soglia.
Con il decreto legge  70/11, convertito nella legge 106/11, è cambiato il metodo di calcolo del tasso soglia, che si ottiene aumentando del 25 per cento più quattro punti percentuali i tassi medi.
Il tasso soglia è quindi cresciuto, aumentando il limite massimo entro il quale i tassi sono legittimi e non usurati.
Tale legge ha favorito senza dubbio le banche, aumentando il tasso soglia, e, in aggiunta, a causa dei costi del processo, spesso solo pochi soggetti decidono di fare causa alla banca in ipotesi di tassi usurai.
La giurisprudenza della Cassazione, comunque, tende sempre a garantire il soggetto che riceve il credito dalla banca, come dimostrato dalla ultima sentenza sul tema, la n.  22179/15, con la quale si è stabilito che in tema  di contratto conto corrente bancario, la convenzione relativa agli interessi deve contenere la puntuale indicazione del tasso praticato e, ove esso sia convenuto come variabile, ai fini della sua precisa individuazione concreta, nel corso della vita del rapporto contrattuale, è necessario il riferimento a parametri che consentano la sua precisa determinazione, non essendo sufficienti generici riferimenti (come ad es. i c.d. usi di piazza), dai quali non emerga con chiarezza quale previsione le pa rti abbiano inteso richiamare con la loro pattuizione; in tal modo è nulla la clausola generica, non contenente nozioni chiare e univoche per la determinazione del tasso di interessi.

Particolare e fondamentale importanza, dunque, prima di affrontare una causa contro un istituto bancario, è l’esame della documentazione (contratti, estratti ed altro) che permette di valutare la fondatezza o meno della azione giudiziaria da intraprendere.

Sempre dal lato prettamente giuridico, è importante ricordare come, accanto ad un danno economico subito dal soggetto usurato, spesso vi è anche un danno psichico, che può essere valutato ed essere oggetto di richiesta di risarcimento nei confronti della banca.

di Gianfranco PUCA – PrimaPagina ediz Nov. 2015