LIBERALI & SOVRANI
( O forse NO )
Si avvia a conclusione anche questa “sobria” estate . Senza particolari mode o tormentoni musicali.
Per certi versi sottotono, se non fosse che a qualche migliaio di chilometri di distanza, dall’altra parte del “mare nostrum” , un intero mondo si consuma in guerre fratricide per le quali è sempre più diffi cile trovare aggettivi.
L’autunno si preannuncia comunque preoccupante e preoccupato E con la calma (apparente) che precede il temporale, aspettiamo di conoscere alcuni numeri.
Le date, per esempio, delle prossime elezioni. E poi quanto tempo resta al governo delle larghe( e minacciose ) intese.
E se voteremo col “porcellum” o col “mattarellum”. E mentre qualcuno si chiede che fi ne ha fatto la nostra identità e sovranità popolare e che fi ne hanno fatto i valori liberali che hanno permesso un secolo e mezzo fa di dare vita a questa strana nazione, noi continuiamo a coltivare lo sport
nazionale delle lamentele e delle critiche a prescindere. Ma cambiare gli equilibri è un’altra storia. E se ci piace criticare tutto e tutti, poi ognuno torna al suo “orticello” e alle sue abitudini. Anche elettorali.
Così destra e sinistra, contagiate dallo stesso virus politico, uniformato programmi, stili e perfi no linguaggio, rischiano di perdere, oltre alla loro identità, anche qualche punto percentuale nelle indagini statistiche. Nel frattempo si alzano i toni di chi incomincia a stancarsi di “verbi coniugati al futuro”, qualcun altro medita di “mollare”senza grande convinzione, e c’è ancora un po’ di tempo per rifl ettere, sul “mondo che vorrei” ( e non solo secondo Vasco Rossi) o molto più semplicemente, su questa nostra strana, reazionaria, borbonica città.