MIRA CARPINETA – EDITORIALE APRILE 2013

tengo_famigliaLa politica costa, si sa.

Soprattutto a noi contribuenti, verrebbe da dire.

E invece anche tra i parlamentari c’è chi comincia a farsi un po’ di conti.

I neo-presidenti di Camera e Senato hanno già dato l’avvio a una revisione di spesa dell’Ufficio di Presidenza e se dovesse andare in porto il programma dei grillini, anche per gli onorevoli si profila una serie di “tagli” a stipendi e ammennicoli vari.

Nella scorsa legislatura un povero deputato abruzzese (Antonio Razzi, ex IDV oggi PDL) rischiò di perdere la pensione per soli 10 giorni. Rimediò impedendo, con il suo voto, la caduta del governo. Di recente, al microfono di una giornalista, nel programma televisivo “Ballarò” (puntata del 26 marzo u.s.) un altro deputato, teramano (Paolo Tancredi PDL) dichiara candidamente che ” la politica costa e la si può fare solo finchè conviene”. Perché, si sa, anche il deputato “tiene famiglia” e deve pensare a sostenerla al meglio delle sue possibilità. In verità tutti cerchiamo di fare la stessa cosa, con il nostro lavoro: chi ancora ce l’ha, chi lo ha perso, chi cerca disperatamente di salvarlo da una crisi sempre più aggressiva. La Camera di Commercio di Teramo ha da poco reso noto i numeri dell’ennesima “strage” di aziende nella nostra provincia. Tra le quali molte i cui crediti verso lo Stato aspettano, da anni, di essere pagati . Ma mentre il decreto attuativo continua ad essere rimandato, le tasse incombono e senza dilazioni. E nell’attesa del governo che verrà, si continua a stringere la cinghia e andare avanti perché a differenza della politica, nella vita uotidiana, nell’economia reale, la gente comune non può “dimettersi” se “non conviene più”.