Spesso quando si parla di
discipline naturali su corda si
pensa subito all'alpinismo o
agli sport estremi. Il canyoning
è tutt'altra cosa: si tratta di
un'attività per tutti che avvicina
le persone al vero "cuore" acquatico della
natura, con rispetto e in sicurezza.
L'Abruzzo
è una regione che offre
un contatto davvero umano con il
torrentismo grazie ad un compendio
d'itinerari d'interesse notevole. Ad
esempio, vi sono percorsi come l'Avello
e le valli Serviera ed Inferno, i più diffusi
Fossaceca, Malopasso (Malepasso) e
Pisciarellone, i fossi Ruella, Cusano, Rava,
o ancora le cascate della Morricana o del
Monte Camicia. Si potrebbe andare avanti
nell'elenco di quest'area frequentata,
eppure ancora tutta da esplorare, ma è
bene innanzitutto comprendere ciò di cui
si sta parlando.
Il canyoning o torrentismo consiste nella
discesa a piedi di corsi d'acqua caratterizzati
da portata ridotta, in genere inferiore ai
200 litri al secondo, e forte pendenza,
che scorrono all'interno di strette gole
chiamate forre, profondamente scavate
nella roccia. È sufficiente immaginare una
sorta di speleo-alpinisti che percorrono a
piedi e con le corde i torrenti, dotati di
muta e materiale tecnico.
L'Aic, (cioè l'Associazione italiana
canyoning), nata nel 1998, contraddistingue
il gruppo di torrentisti accomunati dalla
voglia di divertirsi studiando, preservando
e godendo di una natura unica.
L'associazione si occupa d'istruire alle
tecniche torrentistiche grazie alla scuola
nazionale canyoning, per permettere che
molte persone ogni anno possano iniziare
in sicurezza e crescano in un percorso
formativo sportivo e naturale.
Il rispetto ambientale è alla base della
filosofia del canyoning. L'Aic aderisce al
progetto internazionale C6 (Climatic
Changes and Carbon Cycle in Canyons
and Caves) per lo studio dei cambiamenti
climatici globali. L'associazione vi partecipa
mediante l'installazione in forra di siti di
rilevamento dei parametri meteorologici.
Il gruppo si occupa della sensibilizzazione
dei torrentisti per il rispetto dell'ambiente
forra, mediante una campagna annuale
di pulizia di canyon e gole. Non a caso
i torrentisti aderiscono all'iniziativa
internazionale "Clean Up the World",
anche in rapporto al suo tramite italiano,
riconosciuto in Lega Ambiente.
L'associazione si è anche assunta
gl'importanti compiti di classificazione del
complesso delle forre italiane e l'opera
di riarmo e monitoraggio dei principali
canyon nazionali.
Ciò che si auspica è che i destinatari di
questo grande lavoro poliedrico si rendano
conto di come sia in effetti possibile godere
della natura, grazie a uno sport montano/
acquatico che rispetta il territorio. In un
mondo che punta sempre più al consumo
sfrenato c'è ancora chi ha voglia di darsi
da fare per mantenere una natura pulita e
poterne al contempo fruire.