Il minimo comune denominatore di questa estate teramana 2012 è l’arte contemporanea, ed i borghi medioevali della provincia di Teramo diventano le tappe di un percorso che unisce l’arte e la cultura “create nel presente” ad un territorio ricco di storia e bellezza; le immagini, i suoni e le visioni dell’arte più attuale si muovono palpitanti tra gli splendidi paesaggi di Castelbasso e nella suggestiva fortezza borbonica di Civitella del Tronto, in una riuscita fusione tra il presente ed il passato. Nell’ambito del programma “Castelbasso / Civitella – Cultura contemporanea nei Borghi” l’Associazione Culturale Naca Arte propone la mostra “VISIONI.
La fortezza plurale dell’arte”, a cura di Giacinto Di Pietrantonio ed Umberto Palestini, e prodotta da Sistema Museo.”VISIONI” è una mostra che, nelle intenzioni dei curatori “non intende mettere al centro della riflessione dell’arte una qualche teoria estetica, o etica ma molto più semplicemente le visioni differenti di artisti di varie generazioni che esprimono con mezzi vari una concezione personale dell’arte e quindi del mondo. Difatti, pensiamo che gli artisti, grazie al loro sguardo, riescano a farsi interpreti della propria epoca superandola come promessa di futuro di cui oggi si sente necessariamente il ritorno”. La mostra si articola attraverso due parti di una stessa unità: da un lato l’esposizione, con pitture, sculture, istallazioni, disegni, video, fotografie, performance, opere realizzate con le tecniche più svariate che l’arte contemporanea ha assunto come materiali di riferimento, dall’altro una serie di proiezioni di lavori cinematografici. Si alternano le opere di artisti come Maurizio Cattelan, Gino De Dominicis, Brendan Lynch e Giuseppe Stampone, solo per citarne alcuni, per i quali l’arte è veicolo di un linguaggio diverso, forse atipico, maricco di ironia e libertà, ed in cui la realtà è filtrata dall’immaginazione e dallo sguardo personale degli artisti. Nella sezione cinematografica trovano spazio i film presentati nei circuiti festivalieri, come quelli di Venezia, Cannes e Locarno; saranno proiettate le opere di registi come Steve Mc Queen, Shirin Neshat, Mimmo Paladino, Julian Schnabel e SamTaylor-Wood. Anche tra le stradine e gli stretti viottoli di Castelbasso soffia il vento nuovo dell’arte contemporanea, grazie alla mostra “Radici. Memoria, Identità e Cambiamento nell’arte di oggi”, a cura di Eugenio Viola, ed alla personale “Carla Accardi. Smarrire i fili della voce”, a cura di Laura Cherubini. Nella prima mostra si alternano undici artisti internazionali, tra i quali Marina Abramovic, Mariangela Levita, Jota Castro, Bert Rodrigueze Santiago Serra. Nell’esposizione vengono celebrate le radici personali degli artisti ma anche quelle storiche collettive, come nel caso di Sam Durant, che rende onore all’Italia con i suoi busti in marmo di Carrara dedicati agli anarchici. La personale dedicata a Carla Accardi omaggia l’artista siciliana scegliendo come tema principe la trasparenza, che mette in risalto l’essenza superflua dell’arte, capace di creare oggetti privi di senso pratico, come un “armadio inutile”, oggetto che, nell’interpretazione dell’artista, viene spogliato della sua funzione originale. Non resta che scegliere dunque, ricordando, come diceva Johann Wolfgang Goethe, che “non c’è via più sicura per evadere dal mondo che l’arte, ma non c’è legame più sicuro con esso che l’arte”.