Il gioco d’azzardo si sa, può essere una vera e propria malattia, ma nel caso di malati di Parkinson in terapia dopaminica, può essere un “effetto collaterale” e anche tra i più gravi. Di recente, se ne sono occupati nel programma “Le iene show” di Italia1. Si tratta di persone affette da morbo di Parkinson e trattati con farmaci a base di una molecola detta “dopamina”. Un farmaco tra i più efficaci nel trattamento della malattia, ma che produce particolari effetti collaterali. Alcune testimonianze presentate nel programma televisivo, mostrano persone che a causa dell’assunzione di antagonisti della dopamina, hanno sviluppato una dipendenza dal gioco d’azzardo, con i comprensibili e scontati danni economici (e a volte anche giudiziari), conseguenti. Roberto C. : “Nel 2007 sono stato ricoverato al Policlinico Umberto I e, dopo 7 giorni di esperimenti è saltato fuori che avevo il Parkinson. Fui trattato con Levodopa, Synemet ed infine il Mirapexin. Ovviamente non fu fatta parola sugli effetti disastrosi che si sarebbero manifestati da lì a un anno circa. Alla fine del 2008, avevo iniziato a giocare alle slot e al gratta e vinci, in principio pochi soldi, poi sempre di più. La storia è durata un anno circa, ma il danno era stato fatto e oggi non ho più neanche una moglie.” I primi casi segnalati sono del 2000 e in Italia del 2004. I farmaci incriminati sono in commercio dal 1999, ma solo nel 2005, all’interno del foglietto illustrativo, appariva una dicitura con la quale si invitava il paziente ad avvisare il proprio medico qualora vi fossero state manifestazioni conclamate di dipendenza dal gioco d’azzardo. Il fenomeno non è marginale, infatti, secondo degli studi risalenti al 2005, più del 60% dei pazienti affetti da malattia di Parkinson curati con medicinali a base di “dopamina” presentano dei sintomi psichiatrici, come ansia o depressione, con disturbi emozionali e comportamentali, che possono sfociare in gioco d’azzardo patologico, alcolismo, bulimia, ipersessualità , shopping compulsivo, mentre, in altri casi, in attacchi di panico, allucinazioni, psicosi. Questi sono tutti effetti collaterali indotti e correlati all’uso dei medicinali quali il Mirapexin e il Pramipexolo, il cui impatto sui ricettori del cervello si conosce da anni, addirittura dal 1997. In uno studio del 2006 condotto dall’equipe del Sert di Cortemaggiore (Piacenza) , e composta dai dott. Maurizio Avanzi, Mario Baratti, Silvia Cabrini, Elena Uber e Flavio Bonfà, si è evidenziato che: “Il gioco d’azzardo patologico nei malati di Parkinson è un effetto collaterale dell’indispensabile terapia farmacologica ad azione dopaminergica, che serve a tenere sotto controllo i sintomi motori della malattia di Parkinson. Il legame tra gioco d’azzardo patologico e malattia di Parkinson è stabilito dalla dopamina, un neurotrasmettitore cerebrale. La dopamina è una molecola che interviene nella regolazione delle funzioni cognitive (apprendimento, presa di decisione ponderata, memoria di lavoro), nella regolazione dei comportamenti motivati, nella regolazione del controllo motorio, nelle regolazioni neuro-ormonali (risposte allo stress) e in quella del tono dell’umore”. E’ proprio il caso di dire che i foglietti illustrativi dei farmaci, che non contenevano queste informazioni, erano dei veri e propri “bugiardini”.