Mi arriva questo pagamento di 3000 euro. Leggo le bollette, sono sempre state regolarmente pagate. Mi domando cosa sia successo”. Esordisce così il nostro lettore G.P., titolare di un’attività commerciale a Teramo. “Tre pagine di conteggi, cifre e termini incomprensibili. Date che partono da oltre un anno or sono fino al giugno 2012. Termini come: Energia ore di picco, Corrispettivo di sbilanciamento, Perdite rete ore di fuori picco, dispacciamento. Una serie di importi sommati
e sottratti senza capirne meglio il senso.”Ha chiesto spiegazioni all’Enel? “Ho fatto telefonare ad un mio collaboratore. Il servizio clienti ha risposto che si trattava di un conguaglio da un anno e mezzo a questa parte. Mi domando perché ci hanno costretti a sostituire i vecchi contatori con questi elettronici, giustificando anche con la possibilità di effettuare la tele-lettura e, poi in un anno e mezzo, non è mai stato fatto un conguaglio?”. Sarebbe lecito pensare che tramite tele-lettura l’Enel proceda a fatturare i consumi reali e non presunti. La realtà è ben diversa. “La bolletta inoltre, è arrivata in ritardo, scadeva il giorno successivo. L’Enel ha accordato una dilazione, senza interessi, di dieci rate. Dopo circa venti giorni perviene altra bolletta di circa 600 euro. Ricontatto il servizio clienti e mi dicono che in questa seconda bolletta in parte è contemplato il normale consumo, in parte mi vengono considerate delle agevolazioni che erroneamente non erano state comprese nella ‘maxi bolletta’ precedente. Ora, anche volendo prescindere dal discorso economico, e dovrò comunque pagare per 10 mesi, oltre alla solita bolletta anche la rata del conguaglio, chi mi dice che i conteggi sono corretti? Se hanno sbagliato una volta, come da loro stessi ammesso, possono sbagliare ancora? Come controllo? Chi mi tutela?”. Dalla segnalazione del nostro lettore è iniziato il nostro approfondimento sull’argomento controlli e veridicità dei consumi fatturati dai contatori della luce. Chi controlla i contatori dell’Enel? Chi tutela gli utenti in merito al fatto che siano fatturati i consumi giusti? Come tutelarsi? Una interrogazione parlamentare presentata alla Camera già nel lontano 2007 recitava: (…)dalle ricerche effettuate, sembrerebbe che sui contatori non appaia sempre un sigillo metrico con conseguente impossibilità di effettuare dei controlli sui contatori; a riguardo, le Camere di Commercio scrivono: «La metrologia legale prevede una serie di controlli sugli strumenti di misurazione delle merci cedute e/o dei servizi prestati, al fine di garantire la legalità della misura dei beni nelle transazioni commerciali, nella statuizione di tasse o tariffe ed ovunque tale impegno sia previsto dalle normative vigenti»; anche il Direttore Servizio Tarature in Italia ha affermato che uno strumento di misura in base al quale si fissano tariffe deve essere soggetto a verifica; tuttavia gli uffici metrici di Roma e di Milano hanno confermato di non effettuare dei controlli periodici sui contatori; il Ministero dello sviluppo economico ha affermato che non c’è un obbligo di controllo per i contatori elettrici tranne se la compagnia fornitrice ne faccia espressa richiesta; tuttavia il testo unico delle leggi metriche dice che ogni convenzione di quantità debba esser fatta con pesi e misure legali; si sono già verificati dei casi a Milano di denunce per il pagamento di fatture sproporzionate inseguito al quale la magistratura ha incaricato il sequestro dei contatori ritenuti illegali poiché privi di bolli e sigilli metrici legali; la misura elettrica fiscale non rientra nella metrologia legale, quindi dal punto di vista dei controlli fiscali (e delle conseguenti tariffe) i contatori non esistono;(…) il problema del protocollo di misurazione non è stato risolto nemmeno nelle ultime versioni elettroniche dei contatori; nel caso dei sistemi di misura della potenza elettrica (kW) la garanzia dell’attendibilità fiscale è lasciata allo stesso ente erogante (…). Appare evidente che i dubbi sono tanti. L’ufficio Metrico di Milano e Roma citati nell’interrogazione, da noi interpellati restano silenti. Giuseppe De Santis, responsabile di un laboratorio di Ricerche in Elettronica di Potenza, invece risponde come fiume in piena alle nostre domande. “L’onere della prova dei consumi spetta in generale all’erogatore del servizio. Pur mutuando il proprio contenuto da provvedimenti legislativi ed amministrativi, il contratto di somministrazione di servizi ha natura privatistica ed i rapporti che ne discendono sono regolati dal codice civile per il quale l’onere della prova spetta a chi ha fornito la prestazione, quindi in questo caso all’Enel. La bolletta, al pari di una generica fattura non ha valore probatorio perché è un atto unilaterale di natura contabile. Formalmente il principio ‘ti erogo la bolletta e ti assicuro che è quella corretta’ è iniquo”. Nel 2003 avete denunciato la non corrispondenza fiscale dei dati rilevati con i consumi reali. L’Enel come calcola o legge i consumi? “Nel laboratorio ricerche in cui opero siamo riusciti ad identificare scientemente come all’Enel abbiano studiato un software blindato in cui il conteggio del Kwh può essere gestito a distanza tramite il sistema della tele-lettura e quindi gestiti anche i parametri del conteggio dei Kwh consumati dai singoli utenti. Con questo sistema sarebbe possibile variare il trend di conteggio, senza che l’utente ne sia a conoscenza. Se per ipotesi un utente dovesse lamentarsi facendo regolare ricorso alla bolletta che ritiene esagerata, in qualsiasi momento si potrebbero modificare i parametri di conteggio del contatore rendendo vana ogni verifica o controprova”. Quali le possibili soluzioni? “La soluzione a queste anomalie all’italiana risiedono in alcuni provvedimenti adottabili da parte della magistratura. Innanzi tutto si dovrebbe procedere al sequestro e blocco del software che gestisce il conteggio del Kwh da remoto. Necessiterebbe predisporre un organo di controllo che effettui visite settimanali per assicurare il rispetto della non violabilità dei codici d’accesso al programma di gestione delle funzioni suddette nelle varie centrali interessate. Sarebbe opportuno che partecipasse ai controlli anche un’organizzazione pro-consumatori che confermi la non violazione del conteggio dei Kwh”.