Dopo di me il diluvio, dicevaLuigi XV: “Après moi, le déluge” in risposta alle esortazioni della Pompadour di occuparsi degli affari dello Stato. Eppure un buon presidente era stato trovato, ma l’hanno fatto scappare sbattendo la porta: peccato che i cittadini avessero in mezzo la mano. Claudio Strozzieri, ex presidente del Ruzzo, è tornato a fare quello
che faceva prima; anche la politica, che non la smette nemmeno un attimo di litigare sul preziosissimo bene dell’acqua, dove premono interessi monumentali. Nell’ultima assemblea dei soci, convocata per l’approvazione del bilancio consuntivo, si è consumato l’ennesimo teatrino. L’approvazione del documento contabile è slittato, con la nomina nel Cda di Vittorio Scuteri, possibile nuovo presidente al posto di Vinicio Ciarroni, nominato qualche settimana fa per gli adempimenti ordinari. Il Pd, in minoranza, ha contestato la legittimità della convocazione dell’assemblea dei soci; il Pdl ha risposto bocciando la richiesta dei Democratici di azzerare il Cda, di ridurlo da cinque atre membri, e che i prossimi componenti fossero scelti in base ad un bando di evidenza pubblica. Ecco la nota dei sindaci del Pd della provincia: “Dopo l’assemblea di oggi al Ruzzo, il centrodestra teramano dimostra ancora una volta la propria inettitudine di governo e mette in luce tutte le fratture al proprio interno che stanno andando a discapito dell’interesse del nostro territorio. Di fronte ad un’assemblea convocata dal loro presidente Carlo Ciapanna, appositamente convocata per approvare il bilancio, convocazione che i sindaci del Pd hanno ritenuto in maniera compatta illegittima, il Pdl è riuscito a far slittare l’approvazione del consuntivo, nominando al contempo con un ulteriore atto di forza un loro uomo nel Cda della società. Tutto questo rappresenta un totale fallimento politico del centrodestra teramano, che andrà a danneggiare il Ruzzo e l’intera provincia, fallimento determinato dalla guerra che è ormai palese all’interno del Pdl”. Dice la sua anche Francesco Mastromauro, sindaco di Giulianova: “I 15 sindaci del Pd hanno ribadito alcuni punti fondamentali. Anzitutto, ricordando che l’anno scorso si è consumata una pagina bruttissima, con un’evidente occupazione della cosa pubblica. La minoranza dei sindaci, in questo tempo, è stata tenuta fuori da qualunque decisione, i primi cittadini non sono mai stati coinvolti e chiamati”. Per quanto riguarda le dimissioni di Strozzieri, Mastromauro prosegue dicendo che “nessuno si è degnato di dirci perché. Abbiamo chiesto di azzerare gli organismi e ripristinare quella legalità violata con la nomina di Carlo Ciapanna, aggiungendo che l’iter seguito all’indomani delle dimissioni di Strozzieri è viziato da profili di illegittimità. Il 28 maggio, infatti, il Cda del Ruzzo, privo di presidente, ha assunto due atti: con il primo ha surrogato Strozzieri con Ciarroni, mentre con l’altro ha nominato Ciapanna”. Due verbali illegittimi, allora? Prosegue Mastromauro: “Ciapanna non poteva essere nominato in quella sede, perché secondo lo statuto, se un componente si dimette, bisogna sostituirlo ripristinando la funzione”. Per il bilancio “o il centro destra sana le irregolarità pregresse o fino ad allora non potrà essere approvato, perché viziato”. Sulla stessa linea tutti gli altri sindaci del Pd, da quello di Cortino a quello di Mosciano Sant’Angelo. Trasparenza, legittimità, impegno: chi non è d’accordo? Tuttavia, se maggioranza e minoranza fossero state invertite, avremmo visto queste tre cose? La storia insegna di no, la speranza di sì.