E’ stato frettolosamente accantonato, già negli anni dello sviluppo industriale, quello che le mani sanno. La tradizione del lavoro manuale e dell’artigianato sono latitanti anche dove le usanze e la storia indicano agli uomini e alle donne la via da seguire. Un saggio pensiero dichiarava: “Quando l’uomo smetterà di lavorare la terra sarà la fine di tutte le cose”. L’occasione di
vedere da vicino le fasi di lavorazione per la realizzazione dei cesti, cestoni, canestri e canestre ha sollecitato il dovere di dire che forse, nel nostro nido, ancora c’è un bozzolo di speranza il quale vorrebbe essere coltivato. I vimini sono rami di salice. Il “Salix Britzensis” è una varietà appartenente alla famiglia delle salicacee utilizzato per la produzione di oggetti di uso comune. Questa essenza trova il suo habitat nelle zone umide, vicino corsi di acqua, nei suoli permeati. La lunghezza dei rami, il loro ordine, la forma della chioma non sono casuali, assurgono infatti le ragioni della natura. Se l’annata è poco piovosa, i rami sviluppano più corti. Lo sa bene la gente di campagna che definisce il salice una pianta redditizia. In casa e per il lavoro nei campi c’era bisogno di utensili ausiliari per la raccolta, il trasporto e la conservazione. Non c’erano le buste di plastica. Erano impensabili. La potatura della pianta, florida di fuscelli ocra lucido, viene effettuata con la luna calante per impedire che il vimini marcisca. Chi recide i rami a febbraio sfruttata il vimini grezzo. Lo impiega per i lavori nel vigneto e per fare i cestoni “neri”. Appellativo dovuto ai rami che durante i mesi invernali, acquistano colore rosso scuro. Il cestone veniva utilizzato per trasportare paglia, erba da foraggio, per pescare pesci d’acqua dolce, etc. Raggiunge un diametro maggiore di 80 cm. È dotato di due manici e generalmente veniva sollevato da due persone. I fuscelli che vengono tagliati a primavera, invece, si sbucciano facilmente e si adoperano per ottenere cesti bianchi. Questi si modellano partendo da un diametro che va dai 30 ai 60 cm. Erano utilizzati per rivestire damigiane e fiaschi ma anche per far covare in pace la chioccia, l’anatra. La canestra bianca, senza manici, serviva a caricare il cibo e le stoviglie sopra la testa per trasportarle in campagna o per andare a vendere gli alimenti al mercato, per portare in dono le vivande e la pizza dolce in circostanza di nozze. Il canestro è dotato di un unico manico, appositamente per andare a raccogliere uova, frutta e verdura. Il mercato del vimini oggi è quasito talmente d’importazione. Eppure quel salice si rinfoltisce sempre di nuovi rami, in maniera spontanea senza bisogno di trattamenti alcuni. Si pensi che i bastoni da cricket sono tradizionalmente fatti con il legno di una varietà di salice chiamata “Caerulea”. Complementi d’arredo in vimini prodotti nei nostri centri rurali, dove si potrebbero acquistare o quanto meno ammirare? È difficilissimo oggi incontrare un artigiano specializzato. È in aumento la tendenza ad abbattere la memoria e la consapevolezza del saper fare.