La tela di Penelope potrebbe terminare, ma non di certo a breve. Lo svincolo della Gammarana del Lotto Zero dovrebbe forse realizzarsi, ma non prima di un anno o due. Il Comune di Teramo ha infatti annunciato che tale opera dovrà tornare agli albori, al progetto originario. Dopo la continua querelle con i residenti ed i dissidi non risolti dal Tar, che non nega una sospensiva a nessuno, si rifarà tutto daccapo. Il daccapo non sta per “ricominciare i lavori” ma per ripartire da…zero.
Si ri-comincerà con gli espropri, poi al riprogetto, poi ritorneranno- forse – le ruspe ed i macchinari che servono per far sì che questo svincolo fi nalmente serva quei cinquemila abitanti teramani di fatto esclusi dal Lotto Zero. Entro fine anno si deve infatti concludere l’iter, altrimenti scompariranno i finanziamenti europei che l’Italia ha storicamente dimostrato di non gradire. Certo, il tempo c’è ed in abbondanza, ma quando si tratta di programmi pubblici… L’assessore alla Progettazione Strategica Giacomo Agostinelli ha commentato con amarezza questo ‘ritorno al futuro’: “Mi auguro che ci sia un maggiore senso di responsabilità, che si guardi all’interesse generale, più che a quello particolare, anche se l’uno non esclude l’altro. E’ chiaro che l’area diventerà più appetibile, oltre al fatto che i lavori daranno respiro e occupazione alle imprese locali. Parliamo di uno svincolo determinante per l’intero territorio”. “Al momento” ha aggiunto Agostinelli “il costo dell’opera si aggira attorno al milione e 400mila euro, compresi gli indennizzi alle imprese per il lungo stop”. A questo probabilmente il Tar non aveva pensato.