L’astronomia è la più antica scienza umana. Quando i nostri antenati iniziarono a coltivare la terra, scoprirono la necessità di misurare il tempo. Occorreva sapere quando si doveva arare, quando seminare e quando raccogliere i frutti del lavoro nei campi. Fu probabilmente allora, che alzando gli occhi al cielo, si resero conto che il tempo è scandito dal
movimento degli astri. Fu allora che pensarono di costruire imponenti monumenti megalitici, come quello nel sito archeologico di Stonehenge. Monumenti di pietra e legno che molto probabilmente servivano anche a marcare la posizione nel cielo del Sole e di altri astri in particolari giorni dell’anno. Le oltre 2000 persone, in gran parte studenti, che visitavano ogni anno l’Osservatorio di Collurania, prima dello sciagurato terremoto del 6 aprile 2009, potevano facilmente rendersi conto dello strettissimo legame tra scienza astronomica e misura del tempo. Le tre meridiane che accolgono il visitatore sul piazzale della palazzina Cooke marcano le ore babiloniche, quelle italiche e quelle moderne. Le prime contano il tempo a partire dall’alba, mentre le seconde indicano quanto manca al tramonto. Studiando i movimenti astronomici, abbiamo imparato a misurare il tempo. Eccone alcuni esempi. La durata di un anno corrisponde al tempo necessario alla terra per compiere una intera orbita intorno al Sole. Ogni giorno a mezzogiorno, il Sole raggiunge la sua massima altezza. All’inizio delle ultime decadi di marzo e settembre, il giorno e la notte hanno durata uguale (equinozi). Lo zodiaco non è stato inventato per predire il futuro, ma per conoscere ilmese corrente, come una specie di calendario celeste. Se il Sole era nella costellazione della Vergine, gli antichi sumeri, assiri, egiziani e greci sapevano che erano in agosto. Fu Giulio Cesare, nel 46 a.c., a promulgare il primo calendario a diffusione planetaria. Esso fu riformato dopo lapubblicazione della bolla Inter Gravissimas, emessa da papa Gregorio XIII nel 1582. Poco tempo prima, infatti, gli astronomi della Compagnia di Gesù avevano scoperto che i loro calcoli della data della ricorrenza pasquale erano sballati di parecchio giorni. Il vecchio calendario, ancora oggi usato in molti paesi come la Russia, non teneva conto della precessione degli equinozi. Gli orologi astronomici sono il sistema più preciso per misurare il tempo. La pulsar PSR B1937+21, scoperta nel 1982 nella costellazione della Vulpecula, ogni 1,557708 millisecondi emette un impulso radio con il quale potreste regolare qualsiasi orologio. Le pulsar sono stelle di neutroni che si formano a causa del collasso del nucleo di una stella massiccia giunta al termine della sua vita (si veda l’articolo sul numero di Gennaio). Mentre il raggio del nucleo si riduce, la velocità di rotazione cresce, fino a raggiungere valori vicini a quella della luce. PSR B1937+21compie 642 rotazioni ogni secondo. L’impulso radio che emette ad ogni giro ha una frequenza così regolare da far invidia al miglior orologio atomico. Nonostante gli ingenti danni causati dal sisma all’edifi cio che ospitava il museo e il telescopio Cooke, la preziosa collezione di orologi astronomici è rimasta miracolosamente intatta, così come tutti gli strumenti e le collezioni di lastre fotografi che. Alcuni pezzi di particolare pregio sono stati esposti a Roma in occasione della mostra ASTRUM, realizzata dai Musei Vaticani con l’Istituto Nazionale di Astrofi sica, per l’anno internazionale dell’astronomia. In attesa di reperire i fondi necessari per il restauro degli edifi ci, si sta valutando la possibilità di aprire al pubblico un’esposizione temporanea degli strumenti e degli orologi astronomici di Collurania presso ilparco della Scienza alla Gammarana. Con la collaborazione del Comune di Teramo, speriamo di riuscire a concretizzare questa iniziativa entro il 2011. Nel frattempo, ci auguriamo che possano al più presto iniziare i lavori di restauro dell’Osservatorio.OSCAR STRANIERO (DIRETTORE OSSERVATORIO DI COLLURANIA)