PrimaPagina edizione Dicembre, 2011 n. 20
di Dott. Paolo Calafiore (Allergologo) OSPEDALE DI GIULIANOVA – responsabile dell’Unità di Allergologia
ALLERGICI A… TUTTO
ll numero di allergici in Italia è in costante aumento. Da studi statistici recenti, in alcune regioni d’ Italia l’incidenza delle patologie allergiche è ormai stimata quasi al 30 % e secondo proiezioni europee entro il 2015 la percentuale potrebbe salire addirittura al 45%. Gli allergeni più comuni a livello respiratorio sono pollini, epiteli (gatto – cane),
dermatophagoides (acaro della polvere) e muffe, e per gli alimenti: latte, uovo, pesce, grano, arachidi. In assoluto, nell’allergia respiratoria, i pollini sono responsabili di sintomatologia in circa 12 milioni di persone all’anno. … tutto … tutto Anche le allergie alimentari risultano in costante aumento, oprattutto in campo pediatrico L’aumento delle malattie allergiche è probabilmente il risultato dell’interazione tra geni e ambiente. Una possibile spiegazione è sostenuta dalla cosiddetta “teoria dell’igiene”: la perdita di un contatto continuo con stimolazioni antigeniche, come avviene negli ambienti rurali, ha modifi cato la risposta immunitaria favorendo la produzione di anticorpi di tipo IgE. Anche le modifi cazioni ambientali, soprattutto l’inquinamento “outdoor” (gas di scarico delle auto, fumo, l’ozono atmosferico e polveri sottili), e “indoor” (aumento dell’umidità, scarsa ventilazione,) determinano irritazione e infi ammazione delle mucose facilitando il compito dell’allergia. Anche lo stile di vita al quale siamo abituati non aiuta: sin da piccoli cresciamo in un ambiente sempre più “asettico” e ciò può provocare disfunzioni del sistema immunitario che non viene “allenato” a riconoscere correttamente le sostanze con cui entra in contatto. Questa modifi cazione della reattività del sistema immunitario porta alla produzione di particolari anticorpi ( IgE ), responsabili della sintomatologia che caratterizza le malattie allergiche. I campanelli d’allarme patognomonici sono diversi a secondo dell’apparato che prendiamo in considerazione. Rinite con scolo e prurito nasale, starnuti a salve, congiuntivite, tosse resistente alle comuni terapie, asma, diffi coltà respiratoria, tutti sintomi riferiti ad allergia verso sostanze inalanti. Dolori addominali, epigastralgia, vomito ripetuto, enterite cronica, mancata crescita, dermatite eczematosa, manifestazioni ponfoidi con localizzazione migrante che scompaiono spontaneamente, intensamente pruriginosi (orticaria) sono i sintomi più frequenti che possono ricondurre ad allergie e/o intolleranze alimentari, o patologia da contatto. Per ogni tipo di malattia allergica appare evidente come una diagnosi precoce e un trattamento adeguato risultino fondamentali nella gestione del paziente. A questo riguardo è utile ricordare l’importanza di rivolgersi a centri ospedalieri specializzati nella diagnosi e nella cura delle allergie, dove poter affrontare, con prove allergometriche,un iter diagnostico specifi co. Per poter eseguire la diagnostica allergologica non c’è limite di età. Prick Test, Patch test Breath Test sono le prove più semplici che portano a una diagnostica nel 90% dei casi. E’ bene sapere che per la diagnosi di intolleranza alimentare stanno sempre più dilagando test pprossimativi, fantasiosi, magici e di moda, che non hanno alcun fondamento scientifi co e che, pur essendo molto diffusi e bblicizzati, non sono approvati dalle Società Scientifi che di Allergologia, o dalla Federazione degli Ordini dei Medici, ma mietono sempre un maggior numero di incaute vittime. Queste metodiche sono sempre ineffi caci, ma in alcuni casi possono anche essere non sicure e persino dannose, in quanto possono ritardare una diagnosi corretta e quindi l’applicazione dei provvedimenti terapeutici più idonei. Con questi test spesso si evidenziano delle presunte allergie o intolleranze a molteplici alimenti e sulla base dei risultati vengono prescritte diete pprossimative, rigide e talora prive del necessario apporto calorico e/o vitaminico. Rientrano in queste metodiche il test leucocitotossico, i test di provocazione/neutralizzazione, il test DRIA, VEGA, SARM, la kinesiologia pplicata, la biorisonanza, l’analisi del capello, e tanti altri, che non saranno mai eseguiti in strutture convenzionate, ma solo privatamente. All’inizio dei primi sintomi allergici è consigliabile parlarne con il proprio medico di base o con il pediatra di libera scelta e rivolgersi a strutture ospedaliere di riferimento in cui ercitano specialisti in grado di guidare una diagnostica corretta e prescrivere una terapia appropriata rmacologica, desensibilizzante, o dietologica. Di malattia allergica si può guarire, basta riconoscerla e curarla correttamente.