Alberto Di Francesco, capogruppo nella Margherita nel ’98, dietro spinta di alcuni residenti di Villa Gesso, si fece carico insieme all’allora consigliere Claudio Di Bartolomeo, di alcune problematiche di questa zona di periferia. Sul posto trovò, a suo dire, una situazione paradossale: piante da ornamento,
lungo i bordidella strada quasi tutte secche e malmesse, case che sembravano ampi capannoni. “Anche la zona in cui si è scelto di ubicare quelle abitazioni e quella determinata classe abitativa è stata secondo me sbagliata, intanto perché si è rovinato un ambiente bellissimo. Con una vista panoramica invidiabile, andava non solo preservata, ma anche tutelata. Inoltre, la zona è mal collegata e diffi cilmente raggiungibile. L’autobus ci arrivava saltuariamente”. “Questa la situazione di allora – aggiunge Di Francesco -, che cercammo di migliorare intervenendo su sistemi preesistenti, con una carenza di fondi endemica. Esisteva già allora un circolo anziani, un campetto di basket, e una strada sterrata che univa Villa Gesso con Piano della Lenta. Con i pochi fondi a disposizione facemmo ripulire l’area di svago-centro per gli anziani, e sistemare l’illuminazione, piccoli lavori ma necessari per rendere di nuovo fruibile un’area che era stata trascurata. Rinforzammo il sistema di pulizia delle strade, già allora affidato alla Te.Am. e ci impegnammo a incrementare, anche solo sensibilmente, le corsedegli autobus. E ci impegnammo a far asfaltare la strada sterrata di collegamento tra Villa Gesso e Piano della Lenta. Lavoro poi regolarmente eseguito. La zona, purtroppo, da allora versa nelle stesse condizioni in cui l’abbiamo lasciata. Manca tutto, sarebbe necessario almeno un piccolo supermercato, un centro medico,una farmacia. Bisognerebbe garantire airesidenti almeno i servizi essenziali.”