da Montorio alla conquista dell’ etichetta discografica Universo
Musicalmente parlando,
definirlo cantautore è riduttivo, solo musicista anche: scrive, compone, suona tanti strumenti e recita nei suoi diversi videoclip.
Ha scritto la partitura per un musical: La mia clessidra. Gli piacerebbe, un giorno, comporre anche colonne sonore per fi lm.
È Marcello Graduato, montoriese doc di 26 anni (vive ai piedi del Colle, centro storico di Montorio), che col suo hit Pieno di vita ha riscosso un notevole successo sul web, tanto che questo brano è stato selezionato dall’etichetta discografi ca Universo (di Roma) e incluso nella compilation Hit Mania per ben due volte: l’edizione di dicembre 2013 e quella dell’aprile scorso, insieme con altre sue canzoni: Va’ che caldo passano pure i cammelli,
Non fare la dieta e Quante cose al mondo cambierei.
In un uggioso pomeriggio autunnale, in un bar di Montorio al Vomano, gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Marcello, iniziamo con un classico: quando hai iniziato a suonare la chitarra?
Vedevo spesso la chitarra di mio padre, ma non mi era mai venuto in mente di prenderla. Un giorno, avrò avuto 9 o 10 anni, l’ho presa e ho cercato di suonarla. Piano piano, ho provato a strimpellare il ritornello del famoso pezzo tratto dalla colonna sonora del fi lm Il Ciclone di Pieraccioni (2 the night del chitarrista tedesco Liebert, ndr).
Da lì in poi è stato impossibile, per me, lasciare la chitarra, la suonavo dieci ore al giorno fino a
farmi sanguinare le dita.
In famiglia c’era già qualcuno che suonava qualche strumento?
Mia madre Franca canta nel coro “Le Tre Spighe” di Montorio, mio padre Massimo suona la chitarra a livello amatoriale e mio nonno paterno, che si chiamava Marcello come me, era un fi sarmonicista autodidatta e non era niente male. Poi, in famiglia, abbiamo tutti una particolare tendenza verso la musica.
Sei un autodidatta o hai studiato musica?
Credo che il talento non serva a nulla senza una base di partenza per poterlo esprimere. Quindi, ho studiato sotto vari insegnanti, il chitarrista Massimo Di Gaetano di Teramo, il pianista Peppino Patriarca del “Laboratorio di Musica Associato” di Montorio, poi ho preso lezioni da Massimiliano Coclite, Bruno Marcozzi, Alessia Martegiani e… Scusa se ti interrompo, praticamente i “Trem Azul”?
Sì sono proprio i “Trem Azul, un trio montoriese che fa musica brasiliana: il pianista Coclite, il
batterista e percussionista Marcozzi, che suona in diverse formazioni e al suo attivo ha anche una collaborazione con Sergio Cammariere, e la cantante Martegiani. Successivamente mi sono iscritto al “Braga” di Teramo e ho seguito i corsi di Emiliano Iannucci, poi ho perfezionato le mie capacità musicali con l’argentino Martin Diaz, chitarrista jazz, e ho partecipato a vari seminari; in particolare, ho avuto modo di assistere alle lezioni tenute dal grande jazzista John Abercombie, chitarrista americano di fama mondiale.
E la tua prima volta in pubblico?
A 14 anni. Poco dopo ho fondato i “4 Hertz” e abbiamo suonato in varie piazze del Teramano, con cover di brani di Jimi Hendrix, Steve Vai, Joe Satriani, Carlos Santana e altri, praticamente il nostro repertorio si basava sul rock classico. I “4 Hetz” erano formati da me alla chitarra; Walter Santarelli, voce; Silvio Di Salvatore, basso; Simone
Scarudi, tastiera, e Silvano Marcozzi alla batteria.
Quest’ultimo, attualmente, suona con gli “String Theory” e il fratello di Bruno.
Pieno di vita è la tua canzone più conosciuta, ma molte altre sono le tue composizioni. A che cosa ti ispiri?
Le mie canzoni esprimono un concetto ben chiaro, parlo di tutto ciò che accade intorno a me, nel mio essere reale – anche nel più profondo del mio io interiore – nella vita di tutti i giorni. Un ragazzo comune, come tanti, a cui piace giocare, scherzare, sognare ed essere, appunto, “pieno di vita”. Penso che tutto ciò si percepisca nei miei testi, il mio è un linguaggio fl uido e chiaro. Pieno di vita e tre altre mie composizioni sono state scelte, selezionate ed inserite dall’etichetta romana Universo nella compilation nazionale “Hit Mania” dedicata ai nuovi artisti emergenti e una mia intervista fi gura anche sulla nota e prestigiosa rivista “Hit Mania Magazine”.
Per finire un’altra classica domanda: progetti per il futuro?
Sta per uscire il mio primo EP e, vista l’ottima scia tracciata dalla “Hit Mania Compilation”, spero che ottenga buoni risultati. Inoltre sto buttando giù nuove idee con diversi percorsi musicali. In fine, permettimi di aggiungere che chi vuole, può seguirmi in rete cliccando semplicemente il mio nome.
PrimaPagina, edizione novembre 2014 – di Pietro Serrani