“Che fine hanno fatto i soldi versati dai consumatori con le accise sulla benzina introdotte per l’alluvione del 2011 in Liguria?” è il legittimo dubbio sollevato da Pietro Giordano presidente nazionale di Adiconsum. Alla domanda si risponde con una proposta:
“con le somme derivanti da tali accise si attivi un’assicurazione collettiva contro i danni catastrofali, la cui gestione sia affi data alla Consap”. “I disastri di Genova e Parma – dichiara in una nota il Presidente nazionale Adiconsum – pongono seri problemi non solo per ciò che riguarda il dissesto idrogeologico del Paese, ma anche in merito alla raccolta di fondi che lo Stato sin dal novembre 2011 svolge nel silenzio più assoluto attraverso l’accisa di 0,0089 euro al litro stabilita per l’alluvione della Liguria e della Toscana. Soldi dei consumatori che continuano a fluire nelle casse pubbliche e che grazie anche ad una normativa sugli appalti spesso obsoleta e – incalza Giordano, – fonte di corruzione e di lentezze burocratiche non riesce ad effettuare gli interventi di salvaguardia del territorio indispensabili per evitare disastri personali familiari e ambientali che ormai sono periodicamente sotto gli occhi di tutti. L’associazione consumatori chiede ai vertici del nostro Governo di conoscere l’esatto ammontare della raccolta delle accise pagate dai consumatori ma, soprattutto come siano state impiegate, qualora lo siano state, tali risorse economiche. Inoltre, ci si domanda quali possano essere i tempi di realizzazione di una normativa che velocizzi gli appalti e la trasparenza negli interventi a favore delle popolazioni colpite dai dissesti idrogeologici e/o eventi sismici. La proposta dell’associazione consumatori consiste nello gestire le risorse raccolte sin dal 2011 attraverso l’attivazione di un’assicurazione collettiva insistente sui rischi da catastrofe la cui gestione potrebbe essere affidata alla Consap, concessionaria di servizi assicurativi pubblici, che per mission sociale dovrebbe avere il necessario know-how per adempiere all’incarico.
PrimaPagina, edizione ottobre 2014 – di Daniela Palantrani